Magister ci informa che non è il cardinale Trujillo a spararle grosse: è direttamente il codice canonico, o meglio la sua più accreditata interpretazione. Il codice, al canone 1398 stabilisce che incorre nella scomunica latae sententiae chi procura l’aborto. (Il canone sta sotto il titolo VI, Delitti contro la vita e la libertà dell’uomo, in compagnia del 1397, che tratta dell’omicidio). Edward N. Peters, specialista in diritto canonico, ricorda che il canone è già stato interpretato nel senso più largo possibile, così da includervi senza ulteriore specificazione ogni soppressione di vita umana prenatale. La scomunica non può dunque non valere, almeno fino a interpretazione ufficiale contraria, anche per "l’uccisione degli embrioni prodotti in vitro".
(Oggi il papa è a Valencia per il quinto incontro mondiale delle famiglie. Zapatero non assisterà alla messa. Incredibile deriva laicista!)