Archivi del giorno: luglio 17, 2006

Cari pacifisti basta sciocchezze

E’ il titolo dell’articolo di Adriano Sofri su Repubblica di oggi. che bello poter leggere un articolo di cui si condivide praticamente tutto.

Dio non esiste

Sulla testata di Zidane a Materazzi ne ho lette molte. Ma il commento più proporzionato all’episodio mi pare quello di Libération:

"Sa transgression suicidaire, en mettant à bas sa propre icône, proclame à sa façon que Dieu n’existe pas".

Ricominciamo dal peggio

Saltellando di qua e di là tra blog e giornali, con lo scopo di segnalare il peggior articolo della settimana (ma potete contribuire, perché questa settimana ho letto ben poco), trovo questa riflessione di Angiolo Bandinelli, che mi sono accorto vale decisamente la pena di seguire con costante attenzione, per la non comune capacità di mostrare quanto possa essere inutilmente vuota e pretenziosa l’esibizione di cultura (o di cose che vorrebbero somigliarle). Splendido, in particolare, questo passaggio:

"Posso dirlo? Isolate o lette insieme, queste espressioni [morte di Dio, eclissi di Dio, tramonto dell’Occidente], le trovo imprecise e indefinite, pur potendo vantare natali e parenti illustri  con i quali io non mi azzardo a competere".

Cioè: queste espressioni non nascono affatto isolate, e non nascono per essere lette insieme. Non è colpa dei genitori e parenti illustri se Bandinelli le prende, le isola e le legge insieme. Ma Bandinelli questo fa, e poi dice con tono modesto che, prese come le prende lui, sono imprecise e indefinite. Splendido.

Nel resto dell’articolo, mentre mostra come non si possa parlare genericamente di Occidente, Bandinelli butta lì questa perentoria affermazione:

"Il concetto di responsabilità giuridica richiede un soggetto individuabile, e quel che vale in sede giudiziaria deve essere imposto anche in sede sociopolitica".

Cioè: in tribunale ci vanno singoli individui, e di singoli individui devono parlare anche i sociologi e i politologi e gli storici. Basta fumose astrazioni come Italia, o ‘la cucina italiana’. Ma allora basta anche che qualcuno come Bandinelli, cinque righe sotto, trovi la sua collocazione ("per quel che vale", scrive, sfiorato dal sospetto che non valga nulla) "in nome della democrazia occidentale", che è ben difficile superi il terribile rasoio nominalistico di Bandinelli, quello del "soggetto individuabile" in sede giudiziaria. (Su cosa significhi filosificamente prendere la scena di un tribunale e pretendere che i giudizi storici ne rispettino l’allestimento – se non vi spiace la parola: la metafisica – non dico nulla, per carità!).

(Basta con questa serie di articoli di Bandinelli purtroppo non lo posso dire: non tocca a me. Però).