Ed ecco Left Wing. Il mio elzeviro su Welby (e su Roberto Mordacci che ha tentato una giustificazione razional-kantiana del no all’eutanasia, fermo restando che il caso di Welby non è un caso di eutanasia) ha un titolo indovinato: quello di questo post . La goccia è giornalistica.
La terza pagina di Ffdes sulla sofferenza cristiana merita una considerazione. Marco Beccaria scrive: "Ci si chiede (sui giornali, in televisione, sui blog, nelle aule scolastiche, tra amici, un po’ dovunque) se si sia favorevoli o contrari all’eutanasia, senza che nessuno abbia mai la pazienza e la carità di chiarire di che cosa si stia parlando". Caro Marco, tu sai bene che esistono, per esempio, i libri. Uno li prende, e si fa un’idea meno vaga della cosa. E, scrivendone, prova a diminuire la vaghezza che c’è in giro. Invece: lamentare, rimanendo sul vago, che si rimane sul vago, non apparterrà alla "cultura della morte" che rischia di minare le fondamenta del vivere civile (così per molti, e in buona parte per Marco) ma, francamente, non è che le consolidi.