la scoperta della scoperta

Umberto Galimberti l’ha messa così: il cristianesimo ha scoperto il primato dell’individuo, ignoto al giudaismo e alla grecità. Dopodiché, tempo qualche secolo,

"il laico (parola che deriva dal greco laikós che significa "ciò che è proprio del popolo") ringrazia il cristianesimo per aver introdotto nella nostra cultura il primato dell´individuo e, in coerenza, rivendica l´esercizio dei diritti individuali. In questa rivendicazione c´è il riconoscimento di fatto e di principio delle "radici cristiane" della cultura europea, per non dire occidentale. E chiede alla Chiesa di non conculcare questa radice su cui sono cresciuti i "diritti individuali" che caratterizzano la nostra cultura".

Capisco che queste spettacolari semplificazioni di due millenni di storia siano richieste dal numero di battute di un articolo, ma io ne impiego anche meno per spiegare cosa non va. Quel che non va è questo: che il cristianesimo non sapeva assolutamente nulla di quel che, solo dopo, si scoprirà che aveva scoperto.

(Il che significa che non ha senso riconoscergli il merito della scoperta, e neanche imputargli qualche intrinseca contraddizione).

4 risposte a “la scoperta della scoperta

  1. Questa è bella grossa.

    rimesparse

  2. Scusa, ma cosa intende Galimberti per “primato dell’individuo” scoperto secondo lui dal cristianesimo? E Socrate, i filosofi ellenistici tipo stoici, epicurei e compagnia cantando non avevano scoperto l’individuo? Che facevano, pettinavano le bambole?

  3. Galiberti ha sempre torto, per definizione. Però dire che il cristianesimo non ne sapeva niente (che cos’è, poi, il cristianesimo? Cristo? Paolo? Agostino? Tommaso? Cosa?) mi sembra altrettanto vaga (mi risponderai che te l’eri già detto da solo).

  4. utente anonimo

    Colombo non sapeva di aver scoperto l’america, quindi in realtà arrivò in india.

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