Mi accorgo ora che tagliando e incollando, ho lasciato fuori dall’
articolo di Left Wing un punto che giudico importante. Visto che il pezzo è stato
ripreso da Vibrisse, aggiungo qui, in maniera informale, questa breve considerazione.
Che ancora una volta muove da Pascal (che ci posso fare: è un mio autore). Pascal diceva: amici miei, lo so bene che il dogma del peccato originale è una bella stravaganza che ripugna alla ragione, ma è l’unico modo per avvicinare le contraddizioni di cui è fatta la stessa natura umana. L’uomo è un groviglio di contraddizioni, io introduco un ipotesi ad hoc, il dogma del peccato originale, e queste contraddizioni mi si fanno un po’ meno incomprensibili. Badate però: io son matematico, io sono fisico (e ci tengo pure, e mi incacchio pure, benché sappia che per la salvezza dell’anima mia matematica e fisica non valgono nulla): so dunque che la buona scienza non introduce ipotesi ad hoc. So che non si spiega una roba oscura con qualcosa di ancora più oscuro. Ma questa appunto non è scienza. Il che non vuol dire che sia semplicemente irrazionale, poiché, fosse vera la mia ipotesi (il dogma, dico), qualcosa dell’uomo io avrei compreso che altrimenti mi sarebbe rimasto oscuro. Non sta scritto da nessuna parte, non ho verifiche indipendenti, ma questo non vuol dire.
Ora, io sono d’accordo con Pascal (e non con Odifreddi). Non giudico cioè che la partita sia chiusa una volta dimostrato che ripugna alla ragione questo o quel dogma. Ma dubito molto che questo o quel dogma conservi ancora la capacità ermeneutica che Pascal poteva ancora attribuirgli.
Ci sarebbe poi da fare tutto un discorso su quale apologetica – ché di questo si tratta – sia stata possibile proporre credibilmente in età moderna, quale sia ancora possibile, o anche solo se sia possibile. Di certo la ‘ragione naturale’ di Ratzinger è del tutto fuori gioco. Quanto a Pascal, forse dovrei discutere anche
Scalfari e
D’Agostino, che se ne occupano. Ricordo solo che il carattere cruciale dell’esperienza pascaliana fu centrale (polemicamente centrale) nella
proposta storico-filosofica di Augusto Del Noce, il maggior filosofo cattolico del secondo Novecento, credo.