Archivi del giorno: marzo 16, 2007

Dogma italico

Il Dogma italico ha ventisei punti. Salto i primi venticinque (ma invito tutti a guardarli qui: sono molto istruttivi, così come è istruttiva la recensione ozpeteka) e rporto solo il ventiseiesimo:

Diciamo no al veltronismo al cinema.

Una nuova associazione

"I wonder how I can approach the reality of presence, so crucial to Catholic life, with the tools of modern intellectual culture, when it is precisely presence that modernity and modern religious theory most necessarily deny", Robert Orsi, professore di Storia della Religione a Harvard.

Su Avvenire, ci si interroga sulla nuova laicità. La vecchia non va più bene. Pare che questo significhi: non si può confinare il religioso in una sfera meramente privata. E va bene. Ma le cose che dice il giurista D’Agostino sono a dir poco preoccupanti. Qua nessuno vuole chiudere le Chiese, e non mi risulta che le Chiese siano nascoste nei sottoscala. Nessuno chiede ai cattolici di tornare nelle catacombe. Nessuno impedisce al mio parroco di bussare al mio campanello per chiedermi di benedire la casa. D’Agostino dice che lo Stato ha bisogno di "presupposti valoriali che non può produrre da solo" (chissà perché), ma non spiega perché, e per di più poi cerca comunque "le convergenze assiologiche": allora qualche valore, qualche valoriuccio, qualche valorino lo Stato dovrà pure produrlo, sennò come si converge? E in effetti, prendete la Costituzionale italiana: è piena zeppa di valori.

E poi: lo Stato deve produrre i valori. Ma non c’è problema: li produciamo noi dell’Associazione per la Produzione dei Valori, nata cinque minuti or sono! Facciamo miracoli, e poi li mettiamo in circolo, per il bene di tutti.

(Almeno, nelle parole di Orsi, c’è la consapevolezza che non è una cattiveria dei laici il fatto che i cattolici perdono terreno. I cattolici vogliono una presenza nella sfera pubblica, ma sanno cosa significa questa parola? O pensano che ci vuole solo un ‘prego, si accomodi’? Orsi, per dire, comincia dalla strage di San Bartolomeo)

 

I pensionati

Mi chiama la polizia stradale. Sul cellulare. E’ il professor Adinolfi? Mi dica. Non si preoccupi, è una chiamata di cortesia. Dica pure. Stiamo conducendo una campagna di sensibilizzazione: educazione stradale, nuovo codice, patenti a punti, stragi del sabato sera, eccetera eccetera. Bene, e dunque? Non si preoccupi. Si tratta solo di sostenere la Polizia Stradale, lei sa che noi siamo impegnati nella società, nelle scuole, ci stanno sostenendo tanti pensionati, abbiamo questa rivista mensile… Capisco, e non mi preoccupo (ma devo dirglielo che io non sono pensionato? oppure l’adesione dei pensionati dovrebbe tranquillizzarmi?), ma, domando, questo cosa comporta? Guardi, lei riceverà il prontuario della polizia amministrativa, la nostra rivista, un adesivo degli amici della polizia stradale da esporre in automobile, la tessera, era solo per dirle che, guardi, tanti pensionati hanno aderito, tutto qui (e dàlli: ma è una forma di ricatto morale? Se aderiscono i pensionati sono un mostro se non aderisco anch’io?). E come funziona? Cosa devo fare? Niente, professore Adinolfi, le inviamo la nostra rivista a casa, non si preoccupi di nulla. Lei può versare direttamente tramite contrassegno il contributo di sessanta euro, oppure versarlo tramite bollettino. La quota sa, è una tantum, poi non la disturberemo più, era solo per dirle che la polizia stradale ha il sostegno di tanti pensionati, perciò abbiamo deciso solo sessanta euro: sa, i pensionati. Ma scusi, non capisco cosa c’entrino i pensionati con me? Noooo, professore Adinolfi, era solo per dirle che noi teniamo conto, cioè, che capiamo, è una quota simbolica, sono tanti i pensionati che ci stanno dando una mano. (maledetti pensionati, penso a questo punto io!). E scusi, non è che io non sia favorevole e non apprezzi l’iniziativa, ma è possibile vedere la rivista e poi decidere se sostenere?

Pausa

Lei può collegarsi a Internet? Sì. Allora vada sul sito www.asaps.it. E vedrà che è una campagna nazionale alla quale hanno aderito tanti pensionati…

Grazie, arrivederci, mi richiami. Vado sul sito. E trovo che la quota di iscrizione è di 15 euro, non di 60. Poi, se vi piacciono tutti i gadget, potete aderire con una quota di 30 euro, non di 60 euro. La quota di 60 euro non esiste proprio. Sarà la quota per i pensionati?

P.S. Sul sito c’è però anche l’operazione trasparenza! Vi indicano dove e quando vengono attivati gli autovelox! E’ bello saperlo, nello stesso giorno in cui mi arriva a casa la comunicazione ufficiale che ho due punti in meno sulla patente, causa salatissima multa per eccesso di velocità.