Ma voi Dragon Ball lo vedete? Io un po’. Non sono sicuro di aver capito, ma ci sono dei mostri che vanno in giro ad assorbire l’energia dei Cyborg. In questi giorni, ad esempio, mi pare che un mostro (Cell, appartenente alla quarta generazione di androidi) si è risucchiato con la sua grossa coda di lucertola il Cyborg numero diciotto. Poi ci sono i buoni, Goku e suo figlio Gohan, ad esempio, oppure Vegeta. Per battere i mostri credo che debbano superare almeno almeno lo stadio Super Saiyan, e in ogni caso il livello delle forze combattive è terribile. (E le storie sono complicatissime. Segnalo solo che alla puntata 125 “Dio compare” e alla 142 combatte contro “Il Grande Mago Piccolo”).
Ad ogni modo, leggendo Antonio Gnoli su la Repubblica descrivere il rapporto di Hegel con la tradizione filosofica e la Fenomenologia dello Spirito m’è parso che Gnoli la vede un po’ così, la faccenda. Hegel “pantagruelico e spietato”, Hegel la cui ossessione si trasforma in bulimia, Hegel che sconfigge i giganti ed è capace di “divorarli con lenta determinazione”, Hegel con “l’arma letale” della dialettica, Hegel “in grado di inghiottire ogni cosa”: “non c´era boccone filosofico che egli non afferrasse per poi portarlo all´altezza del naso. Lo scrutava, lo annusava e in pochi istanti decideva se inghiottirlo o gettarlo come un rifiuto nella spazzatura”. Quest’ultima è proprio una scena tratta dal cartoon.
Comunque concedo tutto, a Gnoli, pure l’aneddotica, ma non che “si può anche pensare alla Fenomenologia dello Spirito come a un grande affresco hollywoodiano”, questo proprio no.
stavolta mi strappi un sorriso, va.
la puntata di oggi: l’Essere Perfetto
Beh, visto come è andata a finire (la Storia), Gnoli non ha tutti i torti.
fedka
Gnoli farebbe bene a studiare, prima di scrivere. Da qualche tempo a questa parte, si avventura nei territori della filosofia senza farsi accompagnare da Volpi. I risultati si vedono. Generazione perduta, quella dei sessantottini: parlano di tutto senza sapere nulla.
Maligno! Il pezzo intero di Gnoli è davvero gustoso nel suo tono divulgativo; il titanismo è una sua vecchia ossessione, e se al posto di affresco hollywoodiano avesse scritto ciclo di metope, sarebbe stato meglio?
Non so se Gnoli volesse rendere più chiaro il concetto, ma paragonare la Fenomenologia ad un “grande affresco hollywoodiano” mi lascia, in termini di conoscenza, allo stesso punto di prima… poveri noi non-cinefili