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Archivi del giorno: aprile 10, 2007
Cinque, al massimo sette
Siccome uso la rassegna stampa della Camera dei Deputati per ridurre al minimo il tempo di lettura dei giornali, e siccome è qualche giorno che, causa ferie, è ferma, mi chiedevo: ma a voler consultare l’archivio, quali sarebbero le cinque firme (cinque, facciamo sette al massimo) di cui verificare se abbiano scritto qualcosa in questi giorni?
E così domando a voi: quali sono a parer vostro le cinque firme (cinque, facciamo sette al massimo) che vale la pena leggere sempre (o quasi sempre) sui giornali italiani? (Ed esiste da qualche parte una classifica dei giornalisti italiani più autorevoli, e/o più interessanti, e/o più informati, e/o più citati, e/o più potenti? Esiste un modo per misurare credibilità o autorevolezza dei giornalisti italiani presso il pubblico? I blog potrebbero servire a questo?
(Accetto consigli. Battute tipo: ‘non arriviamo a tre’ non sono indispensabili. Domando per sapere).
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De vera religione
L’esordio del lungo articolo di Franca D’Agostini sulla filosofia papale è curioso: dei fondamenti si occupa la religione – ha detto il Papa, e la D’Agostini si chiede come mai i filosofi non abbiano protestato.
E perché mai dovevano protestare? Iil Papa non ha detto mica che i filosofi non se ne occupano, o non se ne devono occupare. Si potrebbe persino sospettare che i filosofi debbano piuttosto ringraziare il Papa, visto che altri negano che abbia un senso occuparsi dei fondamenti. Ma la D’Agostini osserva che se avesse detto che la religione si occupa di equazioni di sesto grado, avresti veduto i matematici scattare in piedi come un solo uomo, e questo la dice lunga "sulla difficile identificabilità pubblica della filosofia". Eh già: non solo non abbiamo un Papa, ma non abbiamo neppure un ordine professionale. Ma la D’Agostini intende quella frase come "un’appropriazione della filosofia" da parte della religione cristiana. Io capisco lo sgomento, ma è una cosa che si vede a dir poco dai tempi di Agostino. (Dal De vera religione: la vera filosofia è la religione). Si appropri il Papa di quel che vuole, e la D’Agostini continui a scrivere quel che scrive, senza timori che qualcuno gli sottragga qualcosa. Ma la D’Agostini intende proprio che per Ratzinger i fondamenti sono extrafilosofici, dunque di competenza della religione. Io capisco che, messa così, ci sia da protestare, e sono pronto a manifestare in piazza (San Pietro) con striscioni del tipo "giù le mani da Platone", ma la DAgostini non mi spiega come ha fatto a mutare: ‘dei fondamenti si occupa la religione’, in ‘dei fondamenti si occupa solo la religione’, e quindi aspetto a preparare lo striscione.
Quanto al resto, non conosco gli scritti papali così da poter discutere se l’attribuzione alla posizione filosofica di Ratzinger di "due aspetti principali: una metafisica (più o meno esplicitamente) neokantiana e storicista, una di ispirazione patrstica" sia corretta. La D’Agostini osserva che è però un cocktail micidiale mettere insieme una metafisica debole (storicista) e un pensiero dogmatico forte. Ratzinger cioè fa così: la religione è alleata con la filosofia (Dio è Logos), ma l’alleato è ultimamente un po’ deboluccio, sicché la religione se ne approfitta, e quel che la filosofia non riesce a dare, ma di cui riconosce il bisogno, lo dà la religione, dalla cattedra di San Pietro.
Non è uno schema nuovo, come tutti sanno, e ha ragione la D’Agostini a chiedere che si miscelino al contrario "una metafisica coraggiosa con un contegno aperto e anti-dogmatico". Ma questo significa che c’è bisogno di filosofia prima, senza ancillarità teologiche. E che invece di protestare con gli striscioni per le appropriazioni papali, si tratta di farla, questa filosofia prima.
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