Archivi del giorno: aprile 17, 2007

Amplius

"Alcune persone, legate tra loro solo da liberi vincoli di comune passione, hanno pensato di dare vita a questa piccola rivista che cercherà di guardare il mondo da una prospettiva più ampia.".

(Del mondo? Più ampia del mondo?)

Così inizia lo stralcio dell’editoriale del primo numero della rivista "Il primo amore" che uscirà nelle prossime settimane. E che comprerò. Però non dice più ampia del mondo, la prospettiva, ma della ‘sola’ letteratura, anzi delle mere competenze specialistiche, o peggio delle consorterie. E tuttavia, anche così, non è che questo stralcio mi convinca molto. Perché non solo non si vuol fare la solita rivista – il primo che invece vuol mettere su una rivista e che dichiari che sarà la solita rivista ha il mio appoggio incondizionato -, ma non ci si contenta neppure di fare, che so, la rivoluzione (come se fosse facile farla, una rivoluzione!). No, che vuoi fare la rivoluzione? Sarebbe troppo poco "in un tessuto politico e culturale depotenziato" quale quello attuale. Una rivoluzione non sarebbe granché. Per "spostare in modo profondo la nostra situazione di specie", non ci vuole una rivoluzione. Ci vuole di più: ci vuole una rigenerazione).

(Per spostare la specie ci vuole una rivista? Per rigenerare la specie ci vuole una rivista? D’accordo che non sarà la solita, ma la prospettiva è veramente molto ampia)

Gli abitanti di Chicago quando escono in inverno

"Le persone che dubitano della possibilità di un Islam liberale dovrebbero andare a vivere in India per un po’. Per quanto riguarda il dibattito europeo, credo che esso sia basato sull’assunzione secondo cui essere un buon cittadino democratico significa accettare le norme e i comportamenti della maggioranza. Ma perché dovremmo pensar questo? […]. Qui [negli U.S.A.] le persone diverse dalla norma non solo ottengono scrupolosa giustizia, che persino John Locke auspicava, ma ottengono anche quelli che vengono chiamati diritti di accoglienza (rights of accommodation): ciò significa che non devono osservare alcune norme che peserebbero sulla loro coscienza, a meno che non ci sia uno stringente interesse di stato”.

"Credo sia spaventoso che le nazioni vogliano bandire il tradizionale velo islamico. L’argomentazione secondo cui le donne velate in strada costituiscono un problema di sicurezza è davvero comica […]: noi abbiamo a che fare ogni giorno con persone dal volto coperto, dai chirurghi e dentisti agli abitanti di Chicago quando escono in inverno! E nessuno sostiene che ci sia un rischio per la sicurezza".

Martha Nussbaum 

Sondaggio

Da Malvino c’è un sondaggio in cui si chiede se le parole citate nel post sono di Rutelli, di Diaco, di Mario Adinolfi o mie. Io ho lasciato la mia mail sulla poll page per conoscere l’esito finale del voto. Spero di non dovere sgomentarmi, ma fin d’ora mi accorgo che Il cognome comincia a darmi dei problemi.

Post attonito e inutile

Stavolta non ho sognato nulla. Tutto vero. Mi sveglio causa raffreddore, vado a farmi un caffè, e su Telediocesi ascolto Francesco Giorgino spiegare le tre condizioni associate al presentismo, questa patologia del presente. Me ne ricordo solo una: che la famiglia non è più famiglia dei valori ma famiglia degli affetti. Mamma che brutta patologia. Poi gli sento dire che non l’uomo deve fare un passo indietro ma il suo arbitrio, e vabbè. Per fortuna la macchinetta è piccola e il caffè viene subito su.

(Trattasi di roba vecchia, del 20 gennaio. Ma resto comunque attonito scoprendo che Giorgino scrive libri pieni di Buoni propositi)