Archivi del giorno: aprile 24, 2007

Un sano concetto di laicità

"Come è adeguato esigere dai musulmani, che sono maggioranza in Italia, il rispetto della costituzione, anche là dove potesse chiedere loro un ‘sacrificio’ dal punto di vista della loro ermeneutica del bene comune (per esempio, a proposito della poligamia), così, in base a questo sano concetto di laiità, non mi pare contraddittorio chiedere qualche sacrificio a una minoranza che pretenda un riconoscimento giuridico-legislativo rigettato dalla maggioranza, sempre fatto salvo il riconoscimento e l’esercizio dei diritti fondamentali personali" (Angelo Scola, una nuova laicità. Temi per una società plurale, Marsilio 2007, p. 24).

(Il 2 maggio parteciperò a Roma a un incontro sui temi della nuova laicità, poi vi dirò, e mi sto preparando. Si accettano suggerimenti. Uno potrebbe essere questo del patriarca di Venezia: sacrifici per le minoranze).

La lotteria di Maurizio Ferraris

La lotteria funziona così. Vende biglietti, incassa, preleva dall’incasso una quota, che incamera, e quel che resta mette a montepremi. Quand’ero un bravo ragazzo, e in tv Pippo Baudo reclamizzava a Fantastico i biglietti della Lotteria, facevo questo ragionamento: i biglietti costano 5000 lire, ma valgono 1000, perché solo un quinto dell’incasso finisce nel montepremi. Chi compra un biglietto perde dunque, mediamente, quattromila lire. Allora io mi piazzo davanti all’edicola, e promettendo di far risparmiare duemila lire al costo di duemila lire spiego questa cosa al potenziale acquirente del biglietto: lui, non acquistando, risparmia duemila lire; io, spiegando, guadagno duemila lire.

Bene: non va così. La gente preferisce comprare il biglietto piuttosto che dare duemila lire a me (che sarebbe molto più razionale). Maurizio Ferraris, in volo sull’easy-jet, su una cosa cioè che funziona solo grazie a degli ingegneri molto razionali, si meravigliava del fatto che i passeggeri acquistassero dalle hostess biglietti gratta e vinci: "Non dobbiamo illuderci sul fatto che il progresso tecnologico sia anche sviluppo razionale", commenta.

Ma è così irrazionale  acquistare un biglietto "gratta e vinci"? (A scanso di equivoci, non ne ho mai acquistato uno in vita mia). E’ irrazionale partecipare a un gioco ‘in perdita’? Si dice tutto dicendo che è irrazionale? In realtà La lotteria ‘gratta e vinci’ (e ogni altra lotteria e banco di scommesse, comprese quelle più o meno propinate da omonimi) ha di brutto non che è irrazionale, ma che è immorale: qualcuno (lo Stato) lucra sulle speranze irrazionali dei passeggeri di vincere una fortuna (e tanto più è immorale quanto più è debole il soggetto abbindolato dalla speranza). Se uno però si accorge che c’è chi lucra, si arrabbia: questo spiegherebbe perché davanti all’edicola nessuno mi darebbe duemila razionalissime lire per la mia spiegazione, dimostrando che si preferisce un comportamento irrazionale al lucro altrui (quando sarebbe razionale il contrario).

Ecco, con il libro su Babbo Natale ho l’impressione che Ferraris voglia fare un po’ come me dinanzi all’edicola. Se distinguesse fra chi lucra sulle speranze irrazionali e tutto il resto, apprezzerei un po’ di più.

Postilla. Il credente che credeva che il mondo è stato creato in sei giorni, era in buona fede. Il credente che oggi sa che il racconto non può essere preso alla lettera e tuttavia crede lo stesso, è in malafede (secondo Ferraris). Ma crede lo stesso cosa? Che il mondo è stato creato? Io non lo credo, ma neppure so cosa debba credere al riguardo: debbo credere che il mondo non è stato creato? E cosa vuol dire, questo? E’ sicuro Ferraris che è tutto in ordine a proposito dell’inizio del mondo, e che non abbiamo bisogno che di ingegneri?

Le parole di Cho

Diciamo che ho scritto questo articolo per Left Wing allo scopo di linkare le parole di Cho Seung-Hui che, messe in versi da Tiziano Scarpa, mi hanno molto impressionato. Poi l’ho scritto anche per polemizzare con quelli che, come Lee Harris, non perdono mai l’occasione per prendersela con l’Occidente malato (e questo spiega come mi sia potuto imbattere nell’orrendo editoriale di Folli linkato sotto). E tutto sommato può darsi anche che non sia una gran cosa, ma il solo fatto che gli sia stato trovato questo stupendo titolo, E liberaci dalle spiegazioni, ne giustifica l’esistenza.

(La goccia è Wittgenstein, Comprendere una poesia, e anche quella vale la pena e ha a che fare con)