Archivi del giorno: aprile 27, 2007

Parentesi per intenditori

"Che una certa area cerebrale si attivi tutte le volte che un cattolico pensa a padre Pio non ci dice proprio nulla sul senso di quei pensieri. Le domande del tipo ‘che cosa significa?’ non sono cioè riducibili a quelle del tipo ‘dove accade?’"

"L’esperienza religiosa è un caso esemplare dell’impossibilità di ridurre i fatti della vita ai suoi componenti. L’esperienza religiosa è un fatto della nostra vita, un’evidenza di cui rendere conto (non c’è umano per il quale non si ponga questo tipo di esperienza: quello dell’ateo, per intenderci, è uno dei modi in cui si può vivere quell’esperienza), un’evidenza elementare, nel senso che non può essere tralasciata per tempi migliori, quando si saranno intanto spiegati gli altri ‘moduli’, quelli più semplici. […] non è possibile – senza una teoria dell’esperienza religiosa – neanche avere una teoria soddisfacente del linguaggio umano".

C’è una parentesi quadra nel testo che avete appena eletto, e che proviene dall’editoriale del primo numero della rivista Forme di vita, nata nel 2004, attualmente in libreria  con un bel fascicolo dal titolo foucaultiano. Nella parentesi quadra si legge:

"[Per intenderci, dal nostro punto di vista radicalmente materialistico] non è possibile…".

Par condicio

Terrorismo dal volto umano, ma pur sempre terrorismo. E come l’altro ripugnante, "altrettanto" ripugnante. Cioè: ti ripugna il kamikaze? Ti ripugna Osama Bin Laden? Beh, a mons. Amato ripugnano nella stessa maniera, ripugnano "altrettanto", gli abortisti (e/o tutto ciò che concorre a).

Mons. Amato non è un arcivescovo qualunque (che già, essendo arcivescovo, non sarebbe qualunque). No, è il segretario della Congregazione della Dottrina della Fede. Che si lamenta perché "purtroppo" (purtroppo) non gli è dato di chiudere le biblioteche e le cineteche del male. Le deve accettare con cristiana sopportazione, immagino.

Ho preso queste piacevolezze dall’intervento di mons. Amato qui, ma ha richiamato la mia attenzione su di esse, stamane, luigi de marchi, su Radio Radicale. Ovviamente, nessuno vuole impedire a mons. Amato di dire le cose orrende che dice, non è che ora mi salta su qualcuno il quale si lamenta che si vuole zittire mons. Amato o la Chiesa. Ma nient’affatto. Io mi auguro che consentano a mons. Amato di dire queste cose alle 20.30 a reti unificate, nei panni più solenni che la sua veste ufficiale gli dona. Mi auguro che qualcuno gli metta a disposizione anche le immagini da mandare mentre lui parla dei mattatoi, le cliniche dove si abortisce essendo per lui dei mattatoi. E le immagini delle stragi terroriste, sottotitolate dalle sue parole. Bambini dilaniati dalle bombe e medici ospedalieri che fanno il loro mestiere. Per rendere il tutto più vivido e impressionante. Così almeno mons. Amato non parlerebbe più delle "centrali oscure, laboratorio di pensieri falsi" che inquinano la verità. Dopodiché mi prenderei solo un minuto per informare i telespettatori che questa è l’opinione della Chiesa cattolica apostolica romana,o almeno della sua gerarchia, e che vi sono al mondo altre Chiese cristiane, altri pastori cristiani, che non possono non inorridire ascoltando le parole di mons. Amato. E leggerei una pagina del Vangelo, una a caso: Così: per par condicio)