Fassino chiede aiuto ai filosofi. Sul Corriere della sera riferiscono così dell’incontro del 2 maggio al quale ho partecipato. Leggete l’articolo: si ricordano le parole di Gennaro Sasso, di Alberto Melloni e di Alfredo Reichlin. Solo il primo è filosofo. Ma in apertura di riunione ha esordito dicendo che lui aveva saputo del tema in discussione solo all’ultimo momento, e che in realtà immaginava che i filosofi fossero chiamati a discutere l’agenda del partito democratico. Breve ricordo di Leo Valiani che lo voleva fondare già al tempo dello scioglimento del partito d’azione (vedi alla voce: attualità) e poi mezzogiorno e giustizia. In coda, le poche parole riportate nell’articolo. Praticamente tutto quello che ha detto, argomentazioni comprese.
Sono intervenuti altri filosofi, ma – mi permetto di dire, tutto si può dire meno che siano intervenuti come filosofi. Tutto si può dire, meno che abbiano parlato un linguaggio diverso da quello che si legge negli editoriali dei giornali o la sera da Ferrara. NUlla, nisba, zero.
(Sono intervenuto anch’io, quando ormai mi ero arrabbiato abbastanza perché ero convinto di partecipare a un seminario di studi, il che con ogni evidenza non era. L’intervento che ne è venuto fuori era perciò assai pasticciato e confuso, e probabilmente peggiore di quelli che mi hanno preceduto, perché non aveva nemmeno il pregio di stare sull’attualità cronachistica. E tuttavia mi sono sentito in dovere, per esempio, di dire a Sasso che è una scemenza che la filosofia sia laica per principio, una gran scemenza: magari atea per principio, c’è chi l’ha detto e soteenuto, ma laica per favore no. Platone era laico? O non era filosofo? Melloni ha spiegato che i vescovi spagnoli avrebber firmato a due mani la legge italiana sui Dico. Io mi sono sentito in dovere di dire che può darsi, ma premesso che io avrei firmato a due mani quella spagnola, se è così il problema dei rapporti della religione con la politica è ben più grosso dei Dico e del Vaticano, e sarebbe bene ragionare almeno in filosofia etsi Petrus non daretur. Ma queste premesse han preso tempo, e non s’è capito poi, quando ho cercato di proporre uno straccio di ragionamento per spiegare perché la religione privata è una cosa che in termini storici e preistorici non s’è mai vista, e che uno può lamentare tutti gli ideologismi e le ingerenze che vuole, ma i problemi ci sono lo stesso, non s’è capito dove volessi andare a parare. Coloro infine che cionondimeno fossero interessati – queste chiacchiere erano indispensabili per temprare il vostro interesse alla cosa – possono ricevere via mail lo schema dell’intervento che non ho letto né ahimè seguito, a condizione di declinare rigorosamente, fino al numero civico, le proprie generalità anagrafiche, domiciliari e fiscali. [Beh: fiscali no])
P.S. L’articolo del Corriere è veramente di grande aiuto. Ai filosofi. Sembra infatti, leggendolo, che l’incontro abbia avuto un capo e una coda, e uno lo legge convinto che i filosofi il loro aiuto lo abbiano effettivamente prestato.
Perché non metti sul blog lo schema dell’intervento?
Riccardo
Non è un testo che va bene per il blog, anche solo per dimensioni. E poi è uno schema, cioè materiale di lavoro. Cioè qualcosa da cui non mi sono ancora separato. Qualche restrizione ci vuole.
Religion und Bedeutung: la riflessione, come sempre, si fa altrove
Cara adlimina, e che? dici a me che la riflessione si fa dove va Vitiello?
Ma perche’ repubblica e corriere parlavano solo di Sasso e Melloni? ma c’erano solo loro? o hanno scritto il pezzo da casa o dal bar con le anse?
Pure Repubblica ha pubblicato un articolo? Però.
Sasso e Melloni han parlato per primi. Melloni ha fatto un buon intervento da storico della chiesa, per spiegare come il cattolicesimo sia una cosa articolata assai. Quel che ha fatto Sasso, l’ho scritto. Quel che han fatto gli altri, ho scritto anche quello: roba che si legge sui giornali tutti i giorni. Rep e Corr. han citato dunque solo Sasso e Melloni perché han detto quel che si legge sui giornali, ma in più hanno un nome che giustifica il fatto che lo vengano ripetendo.
a me lo schema interesserebbe. lo puoi mandare per mail o lo devi mandare per posta?
emilio/millepiani
te lo mando via mail (a scanso di equivoci: chi desidera lo schema, me lo chiede via mail – l’indirizzo è a destra – in modo che non occorre che renda pubblico il suo indirizzo email)
“ero convinto di partecipare a un seminario di studi” non è chiara la ragione della delusione: del pd che confida all’infinito nella sua capacità taumaturgica proprio non si riesce a rilevare l’aspetto moralizzatore. fassino non pone coerenza nemmeno all’incoerenza mettendosi comodo con le solite personcine che si vogliono pigliare e/o tenere il seggio a montecitorio per non avere più problemi di bilancio familiare. che il ruinismo sia finito ci credono in pochi, was bleibt vom Sozialismus sentiremo forse alle tre e mezzo.
Quindi, par di capire, anche il mio preziosissimo contributo al tuo contributo è andato perso come lacrime nella pioggia. Pazienza. Quando sarai deputato, però, ricordati degli amici.
Caro Marco, non ti ho risposto e mi scuso, ma come avrai immaginato ho fatto tutto con molta fretta e foga. Comunque ho apprezzato il tuo commento
Dura, la missione del Dotto. Soprattutto quando la affidano a Mammolo.
La tua competenza in fatto di immagini (e solo quella) non mi sorprende più.
io lo vedo più Brontolo.
si’, ma i post sono da Pisolo.
senza alcun riferimento al padrone di casa, ovviamente, propongo toontolo per il filosofo nano sulle spalle etc.
Visto che si va oltre i nomi ufficiali dei sette nani, io propongo rigagnolo per chi sgambetta da queste parti (vedi, sul blog, il banner a destra)
uh, Ridicolo.
No, rigagnolo
ah, ne sai solo uno! Monocolo.
Rigagnolo, rigagnolo. Al massimo rigagnoli
potevi chiamarlo Pissolo, faceva più ridere. chiudo il capitolo, al prossimo spettacolo
Rigagnolo
non incantarti, ora arriva il principe.
Sempre rigagnoli sono
sei alla frutta,, nespolo
mamma mia quanti rigagnoli, non credevo.