Archivi del giorno: Maggio 16, 2007

Dogma

In filosofia non si fanno scoperte.

(Il primo che nei commenti scrive: bella scoperta!, viene radiato all’istante)

Ai nobilissimi giovani

Viviamo in tempi difficili. Il relativismo, si sa. Ma io voglio darvi una speranza, e nel corso della prima lezione che terrò a Napoli lunedì prossimo, proverò a difendere questa risposta di Spinoza "al nobilissimo giovane A. Burgh":

"Mi chiedete «come io sappia che la mia filosofia è la migliore tra tutte quelle che furono, sono e saranno in avvenire insegnate nel mondo». A molto maggior ragione io lo chiedo a voi. Io, infatti, non presumo di avere trovato la migliore, ma so di intendere quella che è vera. E come possa saperlo, me lo domandate, vi rispondo: allo stesso modo in cui voi sapete che i tre angoli del triangolo sono uguali a due retti: e che ciò basti non lo può negare nessuno che abbia il cervello a posto e che non sogno di spiriti immondi i quali suggeriscano a noi idee false simili alle vere: giacché il vero è indice di se stesso e del falso".
(Il nobilissimo giovane era divenuto membro della Chiesa romana e suo accanito sostenitore, e si capisce che considerasse un po’ chimerica la filosofia di Spinoza).
(Il resto del programma della prossima settimana all’Istituto di Studi filosofici è qua. Noterete che mi hanno messo Maurizio Ferraris negli stessi giorni, però per fortuna io comincio alle 16, lui alle 17.30, così c’è speranza che qualcuno mi ascolterà)

Cinque buoni motivi

Loredana Lipperini mi coinvolge, e così mi tocca trovare cinque buoni motivi per tenere un blog. A me cinque motivi paiono troppi. È come con le argomentazioni: se uno me ne porta cinque, posso pensare che intenda rafforzare la sua tesi, ma posso anche pensare che me ne porti cinque perché nessuno, da solo, è un buon motivo.  Ad ogni modo, stiamo al gioco. Metto cinque motivi per cui io tengo un blog, il quinto essendo però che ci sono almeno cinque buoni motivi per tenere un blog:
         un primo motivo è: perché ho cominciato. Sembra una sciocchezza, ma ho cominciato (come molti), senza un particolare motivo. Siccome il blog ha un carattere compulsivo, ora ci vuole un buon motivo per smettere. Questo dà il tono agli altri quattro motivi;
         il fatto che persone che conosco e stimo e che so leggere il blog potrebbero benissimo leggermi altrove non mi pare un buon motivo per smettere. In ogni caso, altrove non scriverei quel che scrivo sul blog. (Non v’è nulla di essenziale in ciò che scrivo sul blog, ma neanche questo mi pare un buon motivo per smettere. E mi è più facile trovare che non vi sia granché di essenziale in ciò che altri reputano tale, che non avere cura esclusiva per l’essenziale, come i filosofi compresi nel ruolo di filosofi amano invece credere di fare. Anche questo dà il tono al motivo seguente);
         ma poi mi piace l’idea dei tours di follia di Pascal, che adatto all’occasione. Sarebbe sano smettere; ma sarebbe da folli esser sani; è sano denunciare tuttavia questa follia; ma è da folli fare affidamento su questa denuncia, e così ad infinitum;
         quali sarebbero, d’altra parte, le controindicazioni? Che sottraggo tempo ad altro? C’è una cosa che proprio non mi piace in Pascal: vivi come se avessi solo otto giorni di vita davanti. Ma niente affatto. Vivi come se ne avessi otto miliardi, come se avessi un numero spropositato di giorni che non sai neppure bene come riempire. Così nessuno ti scoccia con l’idea che non c’è tempo per le sciocchezze: hai tutto il tempo per le sciocchezze. E ora che il tempo ce l’hai, puoi dedicarti ad esse come se non fossero del tutto sciocchezze (il che non vuol dire neanche lontanamente che sul blog si possa scrivere un bel trattato, o che si possa fare la rivoluzione, o predicare una nuova religione).
         Ma poi non è detto che il blog sia solo una sciocchezza. Se devo pensare che il blog sta al posto di un libro, beh: vince il libro (almeno per me). Ma per esempio: come conversazione non sfigura affatto: anzi. Poi, certo: la parola è sempre un potere. Non esistono conversazioni innocenti. C’è un mucchio di roba inutile. Eccetera eccetera. Ma questo cosa c’entra? Questo ti impegna a tenere pulito il blog, a mettere chiarezza nel tuo genere di impegno con esso e nel tuo interesse per esso: ma per il resto sono obiezioni che investono la parola come tale, e dunque il blog non mi pare se le meriti più di altro;
         Scrivere, leggere, comunicare, pensare, partecipare. Di tutte queste attività il blog costituisce un’estensione (non necessariamente un miglioramento). Non le sostituisce, ovviamente. Non le potenzia e non le diminuisce, credo. Forse le cambia. Sì: forse le cambia un po’. Cambiare un po’ modi e forme di scrittura, cambiare un po’ le cose che si leggono, cambiare un po’ le forme della comunicazione, darsi qualche piccola occasione di pensare altrimenti, partecipare in qualche misura allargando i giri delle proprie abituali conversazioni: son cinque buon motivi, no?
Propongo il giochino, se a loro va, a: anelli di fumo, miic, piccolo zaccheo, attentialcane, ilmondodigalatea.