Qui sotto lo schema, più o meno, della prima lezione all’Istituto di Studi Filosofici, questo pomeriggio. (Sia chiaro, altri schemi non ve ne dò).
- Il metodo in filosofia (tre cose, per acclimatarsi)
- Il metodo in Spinoza (mos geometricum: lettera a Burgh; la certezza dimostrativa)
- La possibilità di una conoscenza assoluta
- L’aporia: la condizione di possibilità, l’incondizionatezza negativa. (L’aporia, precipitato della domanda)
- Il reale e il possibile (contro la scelta)
- (Incipit Spinoza). L’assoluto e il reale. (Lo spazio e il non sequitur):
- non c’è salto indebito (perché non c’è ‘debito’)
- la conoscenza assoluta è reale: quel che c’è, non un’altra cosa
- la conoscenza reale è ab-soluta: senza condizioni previe.
- la vis nativa e la necessità.
- L’idea vera data: index sui et falsi
- (finora una comprensione negativa, adesso positiva)
- (ma dire in positivo è difficile, perché non lo si può dire provenendo da altro)
- (questo dire è un ribadire: ciò pone il problema del suo senso: il profitto etico)
- (questo dire è un ribadire: è un dire due volte. La forza del dire [filosofico] ciò che è)
- (questo dire è un ribadire: è un dire due volte. Ma cosa vuol dire, dire due volte?: sive).
- L’idea vera data: immaginare che non
- è perché è data, che non posso immaginare che non
- non occorre sapere di sapere, per sapere
- l’anti-misticismo di Spinoza e il pre-inizio
- l’anti-metodologismo di Spinoza e la conoscenza data tutta e intera.
- L’idea vera data è l’idea Dei
- un falso problema
- correzione: idea vera data, sive idea Dei (non: questa a me, e questa a te!)
- la mente è idea, non un passo in qua
- l’idea ideae: l’essenza formale irrapresentabile.
- L’idea una: non ce n’è un’altra.
(Dimenticavo di dire: Betori non potrà mettermi tra i nemici che espugnano, visto che più assolutista di così proprio non potrei essere)