Nel suo reportage In Sarkoland, The New York Review of Books ricorda il titolo apparso su Le Monde poco prima che scoppiasse il ’68: La France s’ennuie. Ecco, nessuno può dire che Sarkozy sia noioso. E la scossa ci voleva, perché è dall’86, dal tempo della coabitazione fra Mitterand e Chirac, che dura la stagnazione: politica e culturale, persino simbolica, prima ancora che economica (simbolica: il Presidente non sta più in carica sette anni ma cinque, come un qualunque primo ministro). (Segue interessante ritratto del Presidente e della Francia).
Beh, e in Italia? Ho l’impressione che la colpa capitale che si vuole imputare al Partito Democratico è che annoia. Dopodiché ci sono due modi di vincere la noia: trovare il senso di un impegno reale, oppure baloccarsi con le novità e i divertissements. A voi la scelta.