Archivi del giorno: giugno 9, 2007

Tre anni di finitezza

"Ma io sono solo un bambino, niente di più!".

(Se sentite mio figlio ripetere, come adesso va ripetendo sul balcone: "Se noi avremmo fatto i bravi per tutte le lezioni, mamma e papà erano contenti, invece noi abbiamo botte botte botte. Ogni giorno abbiamo botte", beh: sappiate che non è vero, e che semplicemente ha litigato con la sorella).

Aggiornamento: "I bambini devono essere i più contenti di tutti, uffa".

Equilibri in Smart

Volete trovare un equilibrio? Provateci. Fatevi un giro della rete con Andrew Keen, leggetevi 70 milioni di blog e fatemi sapere se c’è qualcosa di paragonabile a Calvino, oppure su Youtube qualcosa che valga il Gattopardo.

Keen ha le sue ragioni. Eccone alcune: "la contrapposizione produttori professionisti-amatoriali è equivalente a quella Visconti-il diciottenne con la webcam e mezza idea"; "non si diventa Burns o il grande reporter dai paesi arabi Robert Fisk sedendosi di fronte a un computer e pubblicando gratis il proprio lavoro". Keen ha anche le sue paure: "Poi c’è Google, intenzionata a creare il database definitivo che conosce tutto quanto c’è da sapere su di noi. Google è il Grande Fratello del 21esimo secolo. E’ la versione 2.0 di 1984".

Keen dice poi di essere "completamente a favore del web 2.0 in Cina e in altri stati non democratici", ma aggiunge che "il problema del web 2.0 sono le sue conseguenze nei paesi democratici". In questi paesi, "la sfida dei progressisti in Occidente non è l’azzeramento, ma la ricostruzione dell’autorità morale, politica e intellettuale".

E così siamo, ancora una volta, a Zizek , ai comunisti liberali di Davos, e all’economia smart: "Smart significa dinamico e nomade contro burocra­tico centralizzato, dialogo e collaborazione contro autorità cen­trale, flessibilità contro routine, cultura e conoscenza contro vecchia produzione industriale, interazione spontanea contro gerarchia stabile". Sta qui la nuova contrapposizione, che ridefinisce le categorie di destra e sinistra, e divide per esempio quest’ultima in progressista (favorevole all’economia smart) e reazionaria (contraria: ecco un esempio italiano).

Però Keen la fa facile, quando dice che il web lo vuole in Cina, però gli crea problemi da queste parti. Il fatto è che non bisogna essere per forza razionalisti ingenui, e si possono ben riconoscere i problemi che la globalizzazione comporta senza confidare nelle magnifiche sorti e progressive. E si può ben riconoscere che c’è un problema nell’azzeramento di ogni autorità, ma al contempo anche vedere che c’è un bene nel fatto che l’autorità (e l’autorevolezza) debba essere costruita. E’ chiaro che se l’autorità deve essere costruita (e non per esempio imposta, o rivelata), non avrà i caratteri che aveva nella tradizione: questo però non vuol dire che non ne avrà nessuno e che semplicemente sparirà. (Che poi non sparisce, casomai si nasconde, e essere progressisti vorrà dire far vedere che c’è).

(Per dire: l’authority di questo blog è, al momento, 74. Beppe Grillo sta a 7837. La strada è lunga, ma ce la faremo).

P.S. Volete trovare un equilibrio? Provateci. Fatevi un giro del pianeta in compagnia di Ceronetti. Visitate il formicaio umano. E poi fatemi sapere. Ma anche lì, si può vedere l’enormità del problema, senza nutrire lo stesso terrore dei numeri enormi (e del numero in genere)?