Archivi del giorno: giugno 24, 2007

Conditionned

Venerdì a Napoli, dopo avere ascoltato Enrica Lisciani-Petrini, Per un’ontologia del presente, con l’heideggerologo più quotato a me noto siamo andati alla Feltrinelli. L’heideggerologo più quotato ha acquistato una moografia su Picasso a buon prezzo, una breve raccolta di documenti sulla scuola di New York, Eracle al bivio di Sini (lo sto condizionando) e Esperire e parlare. Interpretazione di Heidegger di V. Costa (qua si condiziona da solo). L’heideggerologo ha anche fatto una mezza promessa per questo blog: vedremo se manterrà).

Io ho comprato (ma non fatevi condizionare) l’ultimo Severino, L’identità della follia, curioso di vedere come si svolgessero le sue lezioni universitarie, Enzo Melandri, Contro il simbolico, Peter Sloterdijk , Il mondo dentro il capitale, Neil Postman, Come sopravvivere al futuro, A. Negri, Spinoza (per tutto ciò che circonda L’anomalia selvaggia), C. Sini, Eracle al bivio (che è poi una riedizione dell’a me noto Semiotica e filosofia, con qualcosa in meno e un saggio su Derrida in più. Ma con Sini il gioco vale la candela).

Entrambi, l’heideggerologo ed io, abbiamo per il momento soprasseduto su R. Esposito, Terza persona. Io, poi, ho guardato con molta diffidenza l’Abbecedario di Deleuze, condizionato dalla scoperta che ultimamente in italiano pubblicano cose di Deleuze come libri nuovi, che invece libri nuovi di Deleuze non sono. Oppure si trovano in rete. (Visitate webdeleuze).

E invece lAbecedario merita. Qui trovate, in francese, i tre minuti dedicati dal filosofo alla parola sinistra ("un affare di percezione…essere di sinistra è percepire anzitutto l’orizzonte, meglio: percepire all’orizzonte). Ho cercato senza successo una traduzione da segnalarvi in rete, e ho trovato invece questa notevole recensione di Girolamo De Michele a Conversazioni, giudicato "il libro più importante" di Deleuze con una buona ragione: in mano a ragazzi di sedici-diciassette anni, dà risultato entusiasmanti. (E’ una buona ragione, e anche una cattiva ragione, perché si è facili ai condizionamenti).

Poi sono finito in pullman, e l’autista è stato così bravo da mettere in funzione l’aria condizionata solo venti minuti buoni dopo che eravamo a bordo. Solo cioè dopo una sauna feroce, che ci ha lasciati immersi in un bagno di sudore: il modo migliore per lasciarsi condizionare.