Archivi del giorno: giugno 29, 2007

Cieli, scie, e il grande orgone

Io quasi quasi lo faccio. Il mineralogramma, intendo. "Si può asserire che, probabilmente, non esiste malattia alla quale non corrisponda uno squilibrio dei minerali", sicché – mi par chiaro – un mineralogramma ci vuole.
Guardo le nubi, il cielo. Non sono tranquillo. Qualcuno irrora. Dall’alto o dal basso non so, ma irrora. Mi irrorano. Mi sento tutto irrorato (con questo caldo, poi). A volte, fanno cadere i grattacieli per chiudere lo spazio aereo e irrorare a più non posso. Non so se sia logica, la cosa: ma so che le scie chimiche ci sono. Ci sono pure le nuvole chimiche, e i cieli chimici.
No, non sto parlando di Lucy in the sky with diamonds. E’ che a volte si fanno incontri del tutto fortuiti, che possono cambiarti la vita. Io stamane mi sono preso un solenne cazziatone perché ieri ho dimenticato di metter fuori il sacchetto di spazzatura (no: perché ho detto che l’avrei fatto subito subitissimo e poi non l’ho fatto, e non si prendono in giro così le persone). Mezz’ora dopo, mi accorgo che mia moglie s’è gentilmente dimenticata nella sua borsa le chiavi della mia auto, lasciandomi i bimbi da accompagnare alla ‘Scuola estiva’. Zainetti in spalla, si va a piedi dal nonno. E così incontro V, che mi dà un passaggio. Come va, come non va. E’ tutto uno schifo. Già, faccio io. Che fai ti ricandidi? No, non mi ricandido. Fai bene, dice V. Io non voto più. Beh, io sento il dovere civico di. Io no, dice V. Ma tu sai cosa sta succedendo in Italia? Dici Veltroni? Ma no. Scusa, hai mai sentito parlare di scie chimiche? Veramente no, faccio io. Allora ti dò un indirizzo che devi assolutamente vedere? Quale, faccio io? luogocomune.net? Bravo, esulta V. Ma non quello, però: quest’altro. Vai sul forum, leggi di qua e leggi di là. Sai cos’è l’orgone? Confido nella tua intelligenza. Tu sei una persona colta, preparata. Tu non ti lasci fottere dalla propaganda.
No che non mi lascio fottere. Però devo portare i bimbi a scuola, e ho già un fottuto ritardo. Aspetta che ti segno gli indirizzi. Grazie. Devi leggere. Grazie. Pochi sanno. Grazie, devo andare. Mi raccomando. Non mancherò, grazie. Vogliono eliminare 4 miliardi di persone, per via della sovrappopolazione. Eh già. Forse è così. Come forse? Già adesso, l’attività che si esegue sopra le nuvole è molto intensa. Sono sicuro, grazie. Tu parli inglese? Lo leggo. Allora vedi pure questo. Grazie, dico io. Hai mai fatto caso a quel che c’è in cielo? Ti sembra normale quello che vedi?
Lo guardo negli occhi. No che non mi sembra normale. Però ora devo andare. Ciao. E scendo dall’auto.
Intanto, lassù qualcuno ci irrora. E io, (e nanche voi: ammettetelo), non avevo ancora notato: "la curiosa coincidenza per cui contemporaneamente all’invasione dell’Iraq è scoppiata in Cina l’epidemia di SARS, la Polmonite Atipica?"
P.S Per amatori: c’è Maurizio Blondet pure qui!

Contro il relativismo

"Non si può porre la propria civiltà accanto alle altre, e tutte considerarle come prospettive alla pari… Non si vince così il ‘provincialismo’ culturale: si deve dialogare col mondo, ma la propria parte bisogna conoscerla, altrimenti si rischia di cadere in un enorme pettegolezzo, in un chiacchietrare ambiguo e sciocco, in un camaleontismo che simula l’apertura e la varietà di interessi, ma che è soltanto la maschera di un’abdicazione senza limiti".

Trovo citate queste parole in un libro di Giovanni Jervis, Contro il relativismo, che ho appena cominciato a leggere (e che trovate recensito qua). Non vi domando chi le abbia dette (anche perché le trovate pure nella recensione, sicché se guardate prima vi togliete da soli lo sfizio), ma a chi voi le mettereste in bocca.