Archivi del mese: luglio 2007

Tuzzi Barbosa

Oggi pomeriggio, alle 18.30 su Second Life, nella sede virtuale della Fondazione Italianieuropei, terrò un intervento sulle nuove frontiere della comunicazione politica. Per il momento, mi chiamo Capodivisione Tuzzi Barbosa, se non mi riesce di cambiare account in tempo e darmene uno un po’ più decente. (Ovviamente non sono un esperto di comunicazione politica, sicché fingerò soltanto di parlare di quello).

Aggiornamento. E ti pareva che non c’erano problemi tecnici. Tutto rinviato a domani, alla stessa ora. Fate in tempo a registrarvi su SL e a venire alla Fondazione.

Mercoledì parto per la terza volta per Palinuro, e questa volta è per sempre. (No, non per sempre,ma per l’intero mese di agosto). 

Internet point

Domani su Il Mattino ci sarà un pezzo (credo), e domani uscirà di nuovo Left Wing (credo). Anche lì, con un pezzo.

Un interesse quasi privato/3

Segnalo questo lungo intervento di Umberto Eco, apparso qualche giorno fa sul quotidiano la Repubblica, per la privatissima ragione che esso contiene tutto quello che, a proposito di assoluto e di relativo, di verità e di come le cose stanno, non conterrà il mio libro su Spinoza (se mai lo finirò).

P.S. A Eco rivolgerei solo una domanda (che – beninteso – non c’entra nulla col mio futuro, scandalosissimo libro). La stessa domanda, peraltro, che mi pare rivolga implicitamente qua e là anche lui. E cioè: Eco pensa seriamente che vi sia qualcuno – l’antirelativista di comodo – il quale pensi che gettandosi dall’alto di un grattacielo non si schianterà al suolo? Se non lo pensa, perché spende argomenti per confutare un’opinione che nessuno sostiene? Perché porta come argomento per la sua moderata posizione realistica quel che tutti condividono, che cioè il muro è impenetrabile senza danni fisici da un essere umano? Se tutti condividono questa opinione, in che modo essa può effettivamente connotare una posizione filosofica che si distingua da qualcosa di appena più consistente di qualche sciocca fantasia di comodo?

Problemi di linea

La linea è saltata da due giorni, e domani andrò di nuovo a Palinuro fino a venerdì. La presenza si fa sempre più  sporadica.

Tempi duri

Prima mi capita di condividere integralmente Sgarbi, adesso Galli della Loggia:

"L’altro giorno i lettori della Stampa hanno potuto delibare l’ennesimo articolo controcorrente di Fernando Savater, dedicato — pensate un po’ l’audacia — a un «elogio della tolleranza». Savater appartiene a quella particolare categoria di intellettuali, come Amartya Sen e Ralf Dahrendorf, che chiamerei «intellettuali mediatici internazionali» (nel senso che le loro opinioni, riprodotte da decine di giornali, fanno l’opinione media dell’epoca: almeno nel Nord del mondo). Non mi spingo a definirli intellettuali all’acqua fresca: diciamo all’acqua di colonia. Qualunque tema affrontino, la loro ricetta è sempre la stessa: una bella cucchiaiata di democrazia, una porzione di tolleranza, un cucchiaino di Onu, un pizzico di Europa, una spolverata di globalizzazione ma non troppa, e via in pagina. Non c’è mai nelle loro parole un sentore di tragico, di irrisolto e magari di irresolubile, mai la contraddizione e la vita: solo pensieri assennati e buoni propositi".

Quarant'anni: una pronzata.

Com’è giusto che Corriere.it vada "dietro la notizia" e si occupi dei quarantenni e di Alessandro Gassmann, che dei quarantenni è addirittura il simbolo e perciò sta sulla copertina del Magazine, oggi in edicola!

Com’è giusto! Così almeno oggi so chi mi rappresenta. Oggi che di anni ne faccio 40, e quella di Gassman è dunque la mia generazione, schiacciata per colpa del riflusso dai trentenni e dai cinquantenni. (I quali, beati loro, non subiscono analogo schiacciamento dalle generazioni adiacenti).

(Il fatto poi che a parlarne con cognizione di causa sia la Pronzato, che non so chi sia ma ha un cognome così, non è rassicurante, e infatti ne esce un ritratto leggermente di cacca. E’ vero che al citofono e qualche volta al telefono io dico: "Pronzo", invece di "Pronto", ma non mi sembra un buon motivo).

Comunicato agli organi di stampa

Per ragioni di elementare correttezza, mi vedo costretto a fare un passo indietro. La mia candidatura alla guida del partito democratico sarebbe obiettivamente motivo di confusione, in un momento in cui il paese ha bisogno di grande chiarezza politica. Avendo oggi appreso che il blogger M. Adinolfi si candida, da outsider (ma con i miei migliori auguri), alle primarie del 14 ottobre, mi vedo costretto a rinunciare ad analogo proposito. Mi rimane il dubbio se nudo dinanzi a un carro armato non sarebbe stato meglio che ci fossi io. Oppure è giusto che ci finisca il più spudorato?

P.S. Come potrete notare, la testata di questo blog è cambiata di conseguenza.

Un interesse quasi privato/2

Nuntio vobis gaudium magnum (in tempo reale). Carlo Sini il 9 ottobre a Cassino, con un intervento spinoziano all’interno della Scuola di Studi Filosofici. Quest’anno il tema generale è: Natura Tecnicq e Religione (all’interno di un più largo tema, che comprende anche la sezione scientifica: "Il posto dell’uomo nella natura, il posto della natura nell’uomo").

 (e forse avremo pure Zizek!)

Arte e gay. I sindaci la censura

E’ il titolo del pezzo di oggi su Il Mattino, leggibile dalle 14.00 (trattasi della nota vicenda, su cui ho già linkato).

Una domanda, un argomento

Domanda: è dal diritto alla libertà religiosa che consegue l’introduzione del principio di laicità dello Stato, o viceversa dall’introduzione del principio di laicità che scaturisce il diritto alla libertà religiosa? E cioè, se capisco: siccome lo Stato dice: io non faccio mia alcuna confessione, segue che ciascuno fa come vuole. Oppure ciascuno dice: a me tocca di professare quel che voglio dunque tu Stato devi essere laico?
(Sono disposto a comprendere le ragioni di mons. Betori su questo, ma non su tutto il resto).
P.S. Questo post vale come l’argomento richiesto da Malvino

C'è sempre una prima volta

La prima volta in vita mia che sono d’accordo parola per parola con Vittorio Sgarbi.

Un interesse quasi privato

Il bel romanzo L’ombra di Heidegger, recensito sulle pagine de Il riformista, è stato tradotto dal più grande traduttore (che mi sia amico) vivente. E siccome è pure un lettore e saltuario commentatore di questo blog, segnalo con grande piacere

Siamo un popolo di navigatori

Di navigatori satellitari, però. Su Il Mattino. A quest’ora l’antipasto, dopo le 18 l’articolo

La brigade des gens qui se lèvent tôt

La sveglia che Sarkozy sta dando alla Francia si fa sentire. Si fa sentire anche nei giorni festivi: sugli Champs Elysees per la prima volta sfilano il 14 luglio reparti di altri paesi europei. E si fa sentire anche il sabato, e anche la domenica. Eccome se si fa sentire (Peccato che sia in francese, ma credo che si comprenda benissimo il senso anche non conoscendo la lingua)

Singhiozzo

Sono rientrato, e non è che riparta. E’ che sono in affanno su troppe cose. Nei prosimi giorni, questo blog vivrà a singhiozzo. (Tanto c’è chi se ne è fatto già una ragione, e son contento per lui)