Archivi del giorno: settembre 28, 2007

Rosso

L’articolo di Piperno sul Corriere mi è piaciuto, salvo le ultime righe, inutilmente polemiche. Ancor più mi piace che il regime mostri delle crepe

(E io, al solito, mi regalo Rothko)

Rosso

Link (e buchi)

Sull’onda delle tesi di Benjamin sulla povertà dell’esperienza, a causa della bancarotta del passato, e di quelle di Koselleck sullo stiracchiamento del presente, a causa della futurizzazione del tempo storico via scienza e tecnica, ieri Esposito spiegava: in mezzo si forma un buco, il presente si azzera e fa riemergere l’arcaico, che torna però come uno spettro inquietante (e questo è Derrida). Esposito parlava per esempio di ritorno della religione in un mondo secolarizzato, o di ritorno della sovranità nel tempo della globalizzazione e del governo biopolitico della vita.
A me è invece più modestamente venuto in mente questo bell’articolo di Nicola Lagioia, a proposito dell’ultimo romanzo di Michele Mari, e di come gli scrittori italiani sentano oggi nuovamente la necessità di narrare l’Italia: non in presa diretta, come nel dopoguerra e fino agli anni ’70, ma dovendo ritrovarla dopo la profonda rimozione degli anni ’80 (emblematicamente:dopo Il nome della rosa). Lagioia scrive: "molta letteratura paranoide-complottista delle ultime stagioni ha forse nell’ansia del recupero la sua ragione più sincera – in molti casi purtroppo l’unica", e a me tornano le parole di ieri: ritorno ossessivo del tantasma.
(Mi piace anche la domanda finale di Lagioia, ma non saprei rispondere. Forse nel proprio tempo non si sbuca mai. Forse,  perché non ci sono cunicoli da scavare).