Nel commento numero 2 al post qui sotto, si linka questa notizia: Guillermo Habacuc Vargas, artista centramericano che non conosco, espone in una galleria d’arte un cane randagio, legato a una catena, con la scritta: "un cane di strada malato". A distanza non raggiungibile dal cane, sta una ciotola di cibo.
Non conosco l’opera né l’artista, ma ho sott’occhio una citazione ad hoc: "La soglia fra l’arte autentica, che prende su di sé la crisi del senso, e un’arte rinunciataria, consistente in frasi protocollari in senso letterale e traslato, è che in opere significative la negazione del senso si configura come cosa negativa, nelle altre si riproduce in maniera cocciutamente positiva"(Th. Adorno, Teoria estetica, Einaudi 1975, p. 220). Si può farla lunga su cosa significa configurare o rifigurare, ma per Vargas basta così.