Archivi del giorno: gennaio 3, 2008

R. M. Rilke, I quaderni di Malte Laurids Brigge

"O madre: o tu, l’unica che ha sostituito tutto questo silenzio, una volta, al tempo dell’infanzia. Che lo prende su di sé, dice: non avere paura, sono io. Che a notte fonda ha il coraggio d’essere questo silenzio per chi ha paura, chi muore di paura. Accendi un lume, e già il rumore sei tu. E tieni il lume dinanzi a te e dici: sono io, non avere paura. E lo deponi, lentamente, e non c’è dubbio: sei tu, sei tu la luce intorno alle cose consuete e amiche, che sono là senza intenzioni nascoste, buone, semplici, sincere. E se qualcosa si agita sulla parete o fa un passo sulle tavole dell’impiantito: tu soltanto sorridi, sorridi, sorridi trasparente sullo sfondo chiaro nel volto impaurito che ti scruta, come se fossi una cosa sola con il più lieve rumore, come se con esso fossi d’accordo, partecipe dei suoi segreti. Vi è sulla terra un potere che uguagli il tuo potere? Vedi, i re giacciono irrigiditi e il narratore non riesce a distrarli con le sue storie. Sul seno beato della favorita serpeggia in loro l’orrore e li fa vacillanti e fiacchi. Ma tu giungi e tieni l’orrore dietro di te e lo copri completamente di te; non come un sipario che qua e là esso potrebbe sollevare. No, come se tu lo avessi oltrepassato, al grido di chi aveva bisogno di te. Come se tu fossi giunta molto al di là di tutto ciò che può sopravvenire, e alle spalle avessi soltanto il tuo accorrere qui, il tuo eterno cammino, il volo del tuo amore".