Cos’è un tema eticamente sensibile? Boh. Se qualcuno proponesse di abolire l’assistenza sanitaria, abolirla punto e basta, avanzerebbe una proposta su un tema eticamente sensibile o no? Se qualcuno proponesse di dichiarare guerra alla Slovenia, avanzerebbe una proposta su un tema eticamente sensibile, o no? Oppure dichiarar guerra non interpella la sensibilità di nessuno? Se qualcuno proponesse di vietare agli extracomunitari l’accesso agli stadi di calcio, o l’edificazione di templi dedicati alla dea Kahlì, avanzerebbe una proposta di qualche significato etico? Se qualcuno proponesse l’ineleggibilità di persone che abbiano scontato una pena detentiva per una certa tipologia di reati, c’è qualcuno che non giudicherebbe la cosa di qualche rilevanza etica, indipendentemente dal favore o dalla contrarietà alla proposta?
C’era scritto nell’appello di ieri, e lo ripete Ignazio Marino oggi: passano per questioni eticamente sensibili cose che andrebbero ascritte al tema dei diritti civili. Si potrebbe però proporre la definizione seguente:è eticamente sensibile quel tema sul quale un tempo non c’era da prendere una qualche decisione politica, mentre ora non solo si può, ma persino si deve. Eticamente sensibili sono dunque i temi sui quali la politica ha il fiato corto, nel senso che non si è ancora costruita una sua propria legittimità in materia (mentre in tema di pensioni o di guerra è già acquisito che la politica sia chiamata a decidere).
Ma se è così, e senza prefigurare già contenuto e senso della decisione politica, voi vi augurate che la politica se la costruisca, una simile legittimità, oppure no? Voi siete per: sulla vita non si vota (dopo, magari, che s’è votata una legge), oppure no? Io no: io auspico fortemente che la politica si dia tutta la legittimità possibile, per decidere. E perciò non sono contento se il Partito Democratico si affanna a trovare il maggior numero di problemi sui quali apporre l’etichetta "attenzione: tema eticamente sensibile, obiezioni di coscienza in vista".