Archivi del giorno: gennaio 22, 2008

La moralità nella seconda repubblica

A seguito del tamponamento, già rubricato come danno collaterale, questa sera il perito dell’assicurazione della mia auto è venuto a chiedermi conferma dell’avvenuto incidente, dal momento che non trovavano in agenzia copia della mia denuncia (che io, posso assicurare l’inviperito – immagino – automobilista da me tamponato, avevo regolarmente presentato). E’ passato un po’ di tempo, quasi tre mesi, perché la macchina era intestata a mia madre, che ora non c’è più. E non c’è più mio padre, e la casa è vuota e nessuno risponde, e la cassetta postale dove sono stati depositati gli avvisi non è stata svuotata con regolarità, e insomma solo stasera sono risaliti a me.

Io ho tutto confermato. Ma mi sono chiesto anche, dimostrando come in me campano sia per via di queste strane domande una precaria pellicola il senso civico: se, ora che non c’è più l’intestataria dell’automobile, e io devo pure cambiare l’auto, che ha superato i 200.000 km e i sette anni di vita, se me ne andassi in giro tamponando qua e là un po’ di amici compiacenti, con l’auto un po’ ammaccata, che vogliono rifarsi la carrozzeria, dal momento che la prossima assicurazione sarà intestata a mio nome, o a nome di mia moglie, e quindi non dovrò accollarmi tutti questi incidenti, se io così facessi, l’assicurazione come potrebbe parare il colpo?

P.S. Un mio amico suggeriva di confezionare, per noi campani, la maglietta: "Sono campano, ma mi sto curando".

 

Tutto da leggere

Su Left Wing ci sono un bel po’ di cose nuove: Veltroni contro i velociraptor, La solitudine del leader, Correnti senza partito, Bettiniani brava gente, La volpe e il pulcino. Tutto da leggere.

La politica ai tempi della biopolitica

Su Europa, comincia oggi una serie di "interviste sulla politica ai tempi della biopolitica con alcuni tra i più importanti filosofi italiani". Il primo a essere intervistato è Roberto Esposito. Un punto della sua intervista, in particolare, mi fa difficoltà, quando dice che "il problema centrale [della politica] non è più tanto quello della ripartizione delle risorse e della giustizia sociale", ragione per cui le classiche distinzioni destra/sinistra non funzionano più. "Le questioni che riguardano l’inizio e la fine della vita o la salute sono in gran parte trasversali ai concetti di destra e sinistra".

Io invece penso che questa trasversalità è forse il segno che non sono ancora divenute (non dico concettualmente, ma empiricamente) così centrali come Esposito ritiene. Ed è possibile che diventino centrali (anche se ciò non vuol dire che destra e sinistra rimarranno immutate) quando porteranno sempre più con sé "questioni di ripartizione delle risorse e della giustizia sociale" (ad esempio: io ho i soldi per acquistare un rene, e tu no; io ho i soldi per mangiare cibi certificati, e tu no; e così via).