A seguito del tamponamento, già rubricato come danno collaterale, questa sera il perito dell’assicurazione della mia auto è venuto a chiedermi conferma dell’avvenuto incidente, dal momento che non trovavano in agenzia copia della mia denuncia (che io, posso assicurare l’inviperito – immagino – automobilista da me tamponato, avevo regolarmente presentato). E’ passato un po’ di tempo, quasi tre mesi, perché la macchina era intestata a mia madre, che ora non c’è più. E non c’è più mio padre, e la casa è vuota e nessuno risponde, e la cassetta postale dove sono stati depositati gli avvisi non è stata svuotata con regolarità, e insomma solo stasera sono risaliti a me.
Io ho tutto confermato. Ma mi sono chiesto anche, dimostrando come in me campano sia per via di queste strane domande una precaria pellicola il senso civico: se, ora che non c’è più l’intestataria dell’automobile, e io devo pure cambiare l’auto, che ha superato i 200.000 km e i sette anni di vita, se me ne andassi in giro tamponando qua e là un po’ di amici compiacenti, con l’auto un po’ ammaccata, che vogliono rifarsi la carrozzeria, dal momento che la prossima assicurazione sarà intestata a mio nome, o a nome di mia moglie, e quindi non dovrò accollarmi tutti questi incidenti, se io così facessi, l’assicurazione come potrebbe parare il colpo?
P.S. Un mio amico suggeriva di confezionare, per noi campani, la maglietta: "Sono campano, ma mi sto curando".