Come ha sottolineato Galli della Loggia sul Corriere di domenica, il paese ha bisogno di una grande operazione di verità. Il direttore del giornale, Paolo Mieli, ha colto la palla al balzo, e intervistato questa sera da Antonello Piroso per Niente di personale, richiesto di esprimere un giudizio sulle cose dette da D’Alema all‘Unità a proposito dell’eredità di Moro, ha esordito così: "Qui devo dare un giudizio più da storico che da politico".
O perbacco, MIeli dà giudizi da storico e va bene: è la sua passione, è innocua, ci può stare. Ma giudizi da politico? Voleva dire: "da giornalista politico" e s’è dimenticato il sostantivo? Oppure è già partita di gran carriera l’operazione verità?