La colpa è mia. Ieri ero stanco, e sul treno non mi andava di studiare. Alla stazione ho allora deciso di acquistare un romanzo breve, che potessi leggere e terminare nel viaggio di ritorno. A causa del poco tempo, del nome di Aristotele, delle dimensioni del libro e della sua prossimità alle casse, la scelta è caduta su questo libro di Margaret Doody, che non ho difficoltà a considerare il peggior libro che io abbia letto, da un bel po’ di tempo in qua.
Lo sconsiglio caldamente a tutti.
Be’, mia moglie ha appena gettato nel bidone (per evitare a qualcun altro la pena della lettura) l’ultimo libro di Villaggio.
C’è da tenere conto che in più di trent’anni è appena il secondo volume a cui tocca questo destino
(io non sono riuscito neppure a darci un’occhiata).
Curiosità: quale fu l’altro?
giulio mozzi
se volete levarvi l’amaro in bocca,e soprattutto dagli occhi, vi consiglio un gran film, probabilmente il miglior film italiano degli ultimi 30 anni:
alex l’ariete.
primi minuti un po’ crudi,ma poi è un crescendo..
Bah, era un modo per non dire il peggiore in assoluto. Ricordo però almeno due libri (molto diversi tra loro) che mi apparvero molto ma molto ma molto al di sotto di quello che mi aspettavo di essi, e che mi indispettirono come quest’ultimo. Il più grande uomo scimmia del Pleistocene, e Il giuoco delle perle di vetro
a me era piaciuto 😦
ipazia
si’, ma cos’ha che non va?
La serie gialla della Doddy su Aristotele a mio avviso è VERAMENTE una delle peggiori cose mai scritte sulla antichità classica. Se vuoi leggere dei gialli divertenti ambientati in epoca antica, ti consiglio piuttosto quelli di Danila Comastri Montanari ambientati nella Roma di Claudio. Simpatici come una commedia plautina. La Doddy no, Aristotele dovrebbe chiederle i danni morali.
Ne avevo comprato uno della serie per curiosità credo un paio di anni fa, è lì in libreria. Dici che se l’ho lasciato lì due anni può rimanerci indefinitamente? (Già: ma di preciso che cos’è che ti ha indispettito?)
Della Doody ne comprai anch’io uno, lasciandolo a metà. Il tuo giudizio mi incoraggia a non ritentare nell’impresa. L’obiettivo del post, quindi, è stato raggiunto, complimenti!
Gli altri due libri che citi, invece, sono riusciti a finirli, Hesse poi è stato, per me come per molti altri, un amore di gioventù…