Dilemmi etici e neuroetici

"Mi innamoro di una persona che [a mia insaputa] prende il Prozac e scopro [un bel giorno] che, senza Prozac, ha un cattivo carattere. Non lo amo più? Chi ho amato?" (L. Boella, Neuroetica, Cortina, Milano 2008, p. 8).

Varianti: mi innamoro di una persona, dopo qualche tempo scoprò che è in realtà, sotto molti aspetti, tutt’altra da quella che io pensavo che fosse; mi innamoro di una persona, che dopo un certo tempo diventa (sotto taluni aspetti, non tutti) un’altra; mi innamoro di una persona, che a seguito di un incidente diventa un’altra sotto taluni aspetti (o sotto ogni aspetto); mi innamoro di una persona, scopro che a sua insaputa le somministrano il Prozac, e che senza Prozac è un’altra persona (ed è una persona migliore/ ed è una persona peggiore).

Secondo il mio modesto avviso, la semplice presenza delle varianti indicate, mostra che il dilemma proposta dal libro è un falso dilemma, oppure è un dilemma reale, non diversamente dagli altri proposti.

6 risposte a “Dilemmi etici e neuroetici

  1. Infatti sembrano quelle persone che si lamentano d’aver trovato l’altra persona cambiata, dopo anni e anni di matrimonio. Il prozac non ha nessun primato in tutto ciò …

    Giovanni

  2. utente anonimo

    Secondo me invece è un vero dilemma, perché il Prozac è una forma di doping, è come innamorarsi di un uomo che prende il Viagra e che poi, per un motivo qualunque, non lo può più prendere e ridiventa ciò che era, ossia impotente.
    Se l’altro/a non sapeva del Prozac o del Viagra, c’è inganno.
    Diversi sono i cambiamenti che derivano dalla dialettica della vita, dalla convivenza, dalla nascita dei figli, da tutto ciò che ci accade e ci cambia.
    In questo caso non c’è inganno. No doping, no inganno.
    Il Venerabile

  3. E l’ultimo caso? Nell’ultimo caso non c’è inganno: prende il Prozac a sua insaputa. Il che peraltro dimostrerebbe che non è il Prozac, non è la neuroetica ma è l’inganno il motivo della crisi. (E non sempre la scoperta dell’inganno fa finire un amore, e questo è sì un dilemma, ma molto tradizionale)

  4. utente anonimo

    Sì, è l’inganno, naturalmente; se uno scrittore scrive sotto gli effetti di anfetamine nessuno gli potrà sequestrare il libro; se un ciclista vince il Giro d’Italia con le stesse anfetamine, lo squalificano. Nel primo caso, infatti, lo scrittore non viola alcun patto, e quindi non c’è inganno, nel secondo invece sì, c’è inganno. Il prozac, le anfetamine, il viagra sono di per sé droghe: ma se ne hai bisogno perché depresso o impotente non lo sono più; lo sai che i giocatori della Juve prendevano “anche” gli anti-depressivi? Visto che non erano depressi era droga; magari se li prendessero adesso non sarebbe più droga…
    Il Venerabile

  5. M’innamoro, come tutti, di persone che poi si rivelano diverse da come credevo. Non è un problema, si chiama vita.

  6. prima di questo t’amavo

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