"Benedetto XVI non si è rivolto a noi tutti con la domanda: – Lei crede in Dio? – […] Benedetto XVI ha fatto una domanda in particolare a me, laico, cresciuto con un’educazione filosofica che faceva riferimento al liberalismo […], e la domanda che mi son sentito rivolgere è questa: ma come giustifichi tu laico, tu liberale, tu europeo, tu occidentale, come giustifichi tu i principi e i valori che consideri così fondamentali al punto di esserne orgoglioso? Qual è il terreno su cui tu laico e io credente ci possiamo incontrare per salvaguardare questi prinicipi e valori senza i quali tu e io riconosciamo che non ci potrebbe essere civiltà?" (Marcello Pera, dalla presentazione del suo ultimo libro, che si può ascoltare qui)
Ovviamente, Pera non è minimamente toccato dalla domanda: ma cos’è una giustificazione? Quand’è che tu ritieni giustificato un principio? com’è fatta la giustificazione di un principio? Sospetto perciò che, non ponendosi domande del genere, presti il fianco a chi consideri che sia giustificato solo quel che è assolutamente giustificato, e che è assolutamente giustificato solo ciò che è teologicamente giustificato. Che se invece il battesimo cristiano dell’Europa gli interessa solo in quanto giustificazione storico-culturale, io gli direi ben bene: hai idea di cosa sia la storia? Lui dice: "Togliete questo fondamento [il concetto di persona, che non c’è in altre culture, e che c’è nella tradizione ebraico-cristiana solo perché l’uomo è pensato a immagine e somiglianza di Dio, e perciò ha dignità ecc. ecc.] togliete questo nutrimento tipicamente cristiano a questi concetti e principi fondamentali, avremo anche tolto fondamento alle nostre carte costituzionali. Saremo allora in preda alle altrui civiltà, ecc. ecc.". C’è bisogno di mostrare esplicitamente il non sequitur? Siamo ancora a Socrate ed Eutifrone: posto pure che di un simile concetto di persona, bello e buono, non si può fare a meno senza far saltare tutta la civiltà europea, non se ne può fare a meno perché l’ha insegnato il cristianesimo (e magari il Papa, non il pastore valdese), o perché è bello e buono? Nel primo caso, non credo che a tal concetto gli si renda un bel servizio. (Come si vede, non sto discutendo qui quanto sia vero che senza il concetto di persona, che senza l’immagine e somiglianza, ecc. ecc.,, per quanto anche di questo ci sarebbe da discutere).
(Io poi al Papa, ove mai avesse rivolto a me la domanda, mi sarei contentato di rispondere, con tutto il rispetto: "se tu mi chiedi come io giustifico quei valori e principi senza i quali tu religioso ed io laico riconosciamo che non c’è civiltà (e posto che così sia), io rispondo semplicemente così, che se riconosciamo che senza quei valori e principi non c’è civiltà, la giustificazione è già bell’e trovata, e recita proprio così: che senza quei valori e principi non c’è civiltà. Che altra salvaguardia vuoi?".
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