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Europa laicità diritti
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Insomma, ascoltando il dibattito abbiamo imparato dal prof. Di Nuoscio che il credente laico (italiano) è un cristiano senza Cristo, che la fede è un fatto privato, che il credente laico ed il laicista se la dovrebbero intendere abbastanza bene (tutti e due concorderebbero sulla fede come fatto privato), che le distinzioni pubblico/privato, Stato/individuo, diritto/etica sono ben tracciate e non sono poi troppo problematiche nelle democrazie liberali di oggi.
Non vorrei esagerare, ma il Suo pur breve intervento è stato il solo degno di qualche interesse; vorrei però capire se secondo Lei è possibile trattare i trans-abili (l’esempio su cui si è soffermato) come coloro che vogliono cambiare sesso: non tutti quelli che chiedono al servizio sanitario il cambiamento di sesso lo ottengono, il processo è lungo, irto di analisi, di prove psicoattitudinali, di diversi pareri medici e psicologici vincolanti. Mi chiedo perché non potrebbe essere lo stesso per chi chiede di farsi asportare una parte (non vitale) del corpo. Certo bisogna anche chiedersi se debba essere considerato dallo Stato allo stesso modo del classico disabile…
Un ascoltatore (dis)attento