Non c'erano solo Gramsci e Bobbio, Abbagnano o Gobetti. C'era pure Pareyson, e ancora c'è Riconda, che festeggia ottant'anni e dice che è solo un mito quello del monopolio della cultura laica a Torino.
Sarà senz'altro così, però questa cosa che il razionalismo laico è riduttivo perché non riconosce "la scelta riduttiva che lo fonda" a me convince assai poco. Il razionalismo sceglierebbe di negare Dio, e la trascendenza. E d'altra parte il pensiero religioso sceglie di negare l'immanenza. Non si capisce allora perché l'uno sarebbe riduttivo e l'altro no, se non si è deciso prima quel che si vuole dimostrare: che cioè la trascendenza è una roba che c'è e costituisce l'umanità dell'uomo.
(Ma non è nemmeno questo. E' che non riuscirei mai fare a chi sceglie cosa, manco fossero le buste di Mike).
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