Festival e Forum, Modena vince e Napoli affonda

ImmagineSi apre oggi la quattordicesima edizione del Festivalfilosofia di Modena Carpi e Sassuolo. È una notizia? Certo che è una notizia, soprattutto se si guardano i numeri e se, dopo aver guardato i numeri, si istituisce un paragone – impietoso, crudo, necessario – con il programma del Forum universale delle Culture di Napoli e della Campania, in corso di svolgimento.

Il Festival si svolge ogni anno dal 2001. L’ultima edizione ha raccolto più di duecentomila presenze in tre giorni: si era partiti, nella prima edizione, con poco più di trentamila. Alle lezioni magistrali, che costituiscono il cuore culturale dell’evento, hanno partecipato in media, lo scorso anno, più di duemila persone alla volta. Che se ne stanno in silenzio, sedute o in piedi, ad ascoltare filosofi, scrittori, intellettuali impartire severi la lezione dei classici, o declinare con qualche licenza in più il tema scelto per l’edizione in corso (quest’anno si parla della gloria). Tutto questo ben di dio di persone che per tre giorni occupano le sale, le chiese, le piazze, le mostre – persone che leggono (e comprano), che discutono (e rianimano) i luoghi della città – tutta questa roba costa, in tutto, poco più di ottocentomila euro. Fa quasi tenerezza leggere l’onere che grava sul bilancio del Comune di Modena per la partecipazione nel Consorzio che gestisce il Festival: cinquantacinquemila euro. Indagini di mercato dimostrano poi che tra acquisto di libri, consumazione di menu filosofici (ci sono anche quelli) e merchandising – cioè magliette, borse, penne, oggettistica in genere, distribuita in una miriade di punti vendita – l’impatto economico del festival è da stimarsi intorno ai 3 milioni di euro. Hanno insomma moltiplicato per tre volte e mezzo i soldi investiti.

Ora, da quelle parti sono bravi. Indubbiamente. Hanno capacità organizzativa, fanno sistema, riescono a coinvolgere le energie vive delle città interessate e a innestare un’amplissima trama culturale in un’occasione di crescita civile. Hanno fatto di un festival un’istituzione. Ma sia chiaro: partono dallo gnocco fritto e dall’aceto balsamico, non dall’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici o dall’Istituto Croce. Certo, a Modena sorgono l’università e il Collegio San Carlo, e lì vicino è nato Pico della Mirandola; ma qui abbiamo l’ateneo federiciano e ci è nato, solo per dirne uno, Giambattista Vico. E comunque: non è certo sulle spalle del poliedrico umanista mirandoliano che poggia il festival, non è lui che dà il là all’iniziativa, ma un consorzio efficiente, partecipato da istituzioni pubbliche e private, capace di gestire, di promuovere, di comunicare.

E il Forum, invece? Come l’araba fenice: che vi sia ciascun lo dice, dove sia nessun lo sa. A meno che qualcuno non se ne sia accorto. E finirà, l’altisonante Forum, come tutte le cose umane finiscono. A differenza però del festival modenese, non lascerà alla città alcun segno concreto, visibile, appariscente. Non un marchio vincente, non una traccia duratura, non un fattore di sviluppo. Eppure, per produrre questo nulla, avrà comunque impiegato non ottocentomila euro o un milione, ma la bellezza di undici milioni di euro. Undici. Riversati su iniziative le più diverse, senza una vera programmazione, senza un filo conduttore autentico, senza una capacità reale di promozione della città e della Regione. Come l’hanno fatto, il Forum? Hanno preso più o meno quello che c’è, gli hanno stampigliato sopra il bollino della Fondazione, hanno versato i quattrini, hanno messo in cartellone l’evento. E stop: nulla viene cucito insieme, tutto rimane slegato, mentre la città rimane completamente indifferente. Capacità di incidere sulle dinamiche cittadine, di trasformare e coinvolgere i luoghi, la memoria, le persone: zero. Sempre a fronte, però, di undici milioni di euro. Certo, è giusto aspettare di vedere i resoconti – voce per voce, capitolo per capitolo, per capire come si possano sperperare tanti milioni di euro spalmandoli su una molteplicità sconclusionata di eventi – ma non c’è bisogno di attendere la fine dell’anno per accorgersi che dal Forum non è venuto fuori un marchio, un’idea, un logo, qualcosa che faccia davvero da volano allo sviluppo della città.

A leggere sul sito, il meritorio intento era quello «creare occasioni di riflessioni sui temi del Forum». Stiamo riflettendo, ma non v’è dubbio che l’occasione maggiore di riflessione è offerta, purtroppo, dal Forum stesso: su come è andata, sta andando, e se ne andrà.

(Il Mattino, 12 settembre 2014)

Una risposta a “Festival e Forum, Modena vince e Napoli affonda

  1. assolutamente condivisibile…anche se con malinconia…

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