Rebecca Goldstein ha scritto un libro su Spinoza, Betraying Spinoza. In questa intervista, spiega che da filosofa era abituata a scrivere in "voiceless, storyless, centerless, impersonal way". Poi s’è messa a scrivere romanzi, e quando è tornata alla filosofia non ho voluto riprendere il modo impersonale di prima. Così il libro tradisce due volte Spinoza. Primo perché guarda all’uomo, e cerca in questo modo di capire la filosofia di quel filosofo che ha "il più impersonale degli approcci alla verità". Secondo perché lo prende in considerazione in quanto ebreo, che ai suoi occhi doveva essere un fatto semplicemente contingente e irrilevante:
"Parte della nostra salvezza – della nostra salvezza secolare, come la vede Spinoza – consiste nel decostruire la nostra identità. Credo che in qualche modo la cosa stia per lui così fin dai suoi esordi filosofici: essere ebreo non rientra nell’essenza dell’identità di coloro che sono ebrei; non è essenziale dal punto di vista etico. Questo è un punto di vista che l’ebraismo non credo possa tollerare – non al tempo di Spinoza, e non oggi".
Qui dirò che non condivido affatto questa lettura secondo la quale il contingente è semplicemente irrilevante: ciò che Spinoza dimostra è casomai la necessità di questa contingenza – e la contingenza di questa necessità. Non solo l’una, non solo l’altra. Che poi dal punto di vista etico non sia essenziale essere ebrei non significa che quel che è essenziale, è essere uomini, poiché anche essere uomini è un fatto contingente. Così, se la Goldstein pensa che la salvezza etica consista nel dmenticarsi della propria individualità per elevarsi all’universale, fraintende completamente Spinoza. Della sua vita e del suo rapporto con la comunità ebraica ne so ben poco – peraltro: poco se ne può sapere – però io non penso che Spinoza volesse semplicemente non essere più ebreo (per essere cosa?), ma cercava di essere ebreo in un altro modo. Cercava di essere non solo ebreo (senza un ‘ma anche’ di riserva, però).
(Sullo stesso libro, una recensione del Washington Post)
completamente condivisibile
E cosa dovrei commentare ? O_O dovrei citare TE nel TUO stesso Post per dirti cosa ne penso ^_^
PS. Ogni tanto diamogli uno sguardo ai post degli amici O.o
Hai detto del contingente e del necessario (immagino che all’infinito si identifichino, ma il mio Spinoza è arrugginito: attendo il tuo libro per ripassare), e va bene.
Ma sul personale e la filosofia?
La verità è personale o impersonale?