Si può fare un’ontologia del presente? L’espressione, che è di Michel Foucault, ha un carattere paradossale: indica un oggetto di studio – il presente, le forme di vita contemporanee, quel che sta capitando proprio ‘adesso’ – che è storico quant’altri mai, e che anzi costringe persino a inseguire la cronaca; ma scomoda l’ontologia, cioè un sapere che, al riparo dal divenire storico, si propone di delineare le strutture universali e necessarie proprie di ogni ente in quanto tale: ieri come oggi, e oggi come domani. Perché dunque il proposito di costruire le linee di un’ontologia del presente non appaia soltanto un equivoco, occorre avanzare l’ipotesi che quel che sta succedendo oggi è perlomeno l’annuncio di qualche profonda modificazione in corso, che tocca se non la natura in generale, almeno la natura umana.
(continua su InSchibboleth)
“Lo spazio sociale moderno divisoin un sopra e sotto, ragione e passione”: bella ricostrzione, ma bella perchè ordinata come da wishful thinking. Forse il moderno era più caotico! Spero che De Carolis non manchi di portare le necessarie fonti storiche …
luca t.
E’ una ricostruzione concettuale, quindi le fonti storiche sono limitate. Però non credo abbia tutti i torti, nell’indicare il modo in cui il moderno autocomprendeva se stesso
Oh sì, certo, ma non la storia del moderno la sua autocomprensione!
Non è un differenza da prendere in considerazione (anche filosofica per così dire) o sbaglio?
luca t.
dopo un post peso, un po’ di leggerezza..direi di brindare!
http://brindaconpapi.blogspot.com/
ARCHIVIO DELLA DISLOCAZIONE
L’archivio della dislocazione documenta il trasferimento continuo di sé.
Ad ognuno dei partecipanti al progetto è richiesto di realizzare fotografie di sé nel contesto di panorami più o meno noti, esibendo nella mano la cartolina del proprio luogo di provenienza.
ES PRODUZIONI 2009
http://dislocazione.altervista.org