Il caffé, la pasta col pomodoro, per esempio. Ma nessuno si sogna di versare il caffé sulla pasta col pomodoro. Altro esempio: la filosofia, il pallone. Ma nessuno si sogna di spandere la filosofia teoretica sul gioco del calcio.
Invece sì! C’è qualcuno che lo fa! Dell’articolo di Sini su Schiaffino mi ero già occupato qui, ma ora Husserl (non proprio lui, credo, ma uno che ne porta il nome) nei commenti mi segnala un’intera rivista di scienza calcistica dove si trova: Massimo Donà, In principio (e alla fine) fu il pallone, Maurizio Ferraris, Nelle descrizione ci vuole un po’ di rigore, Sergio Givone, Il calcio è bellissimo. Sì, ma perché?, Franca D’Agostini, Le grandi domande giocano a calcetto, Corrado Sinigallia e Giulio Giorello, L’arbitrio dell’arbitro, e altri ancora.
A questo punto, tre sono l’ipotesi.
la rivista in questione paga molto, ma molto bene; i filosofi, lasciateli divertire; i filosofi non sanno più che pesci pigliare. (Nulla impedisce, peraltro, che siano vere tutte e tre).
P.S. Nell’ultimo numero, il caso Del Piero.
Scusami, Massimo, conosco Sini: non può aver scritto una cosa del genere. Credo che quell’articolo sia falso. A parte il fatto che a Sini piace solo la musica classica, odia i concerti rock e lo stadio, figurati se si mette a parlare di calcio, ma addirittura SCRIVERE di calcio, usando in modo ridicolo concetti di Filosofia Teoretica…! No, non è assolutamente nel suo stile. Ma poi, voglio dire, hai letto l’articolo: è una sequela di stupidaggini senza senso. Concediamo pure ai filosofi un po’ di “divertissement”, ma non è questo il modo di divertirsi di Sini. Ribadisco: quell’articolo, secondo me, è un falso. Tutt’al più, l’hanno fatto ubriacare e l’hanno costretto a parlare di Pelé sotto psicofarmaci. E’ come se Vitiello scrivesse un articolo sulle gonne di Marilyn Monroe: ma dai, ce lo vedi?!
Saluti,
Husserl
(quello vero, naturalmente!…)
Se avessi seguito il link, ti saresti accorto che l’articolo di Sini è già stato pubblicato on line. (Se io ci avesso fatto caso, avrei trovato fin da allora l’intero fascicolo). Quanto a Sini, è un tifoso sfegatato del Bologna, del quale parla a tavola con competenza.
Non solo ho seguito il link, ma è proprio su quella pagina di Caffè Europa che l’avevo originariamente beccato stamattina e da cui poi sono risalito alla rivista calcistica. Comunque, devo ricredermi: se mi dici che Sini è tifoso del Bologna, tutto diventa più verosimile. Qualcun altro gli ha scritto l’articolo, lui ha dato l’ok e si è intascato i soldi. Lode a Vitiello che non si è mai abbassato a tali livelli (salvo, naturalmente, leggere domattina “La possibilità impossibile tra le cosce. Topologia di Vladimir Luxuria” sulla rivisto “Trans-finito”…).
Ciao,
H.
Innanzitutto, c’e` da dire che una mia ricetta di un paio d’anni fa erano proprio i paccheri con crema di pomodori secchi e polvere di caffe`.
Per quanto riguarda il pallone, e` molto utile un approccio fenomenologico per definire movimenti quali l’elastico nella difesa in linea o le diagonali da parte del fluidificante.
Insomma, e` sufficiente essere competenti, ma davvero competenti, per cogliere gli isomorfismi e le intertraduzioni fra le varie discipline, fra i vari ambiti delle attivita` umane.
Ma veniamo a come *non* dovrebbero essere, a mio avviso, i rapporti fra le varie discipline.
Ricordo che, parlando con il mio allora maestro di Composizione Gaetano Panariello, questi mi disse una volta che come musicista prendeva spesso ispirazione da formule matematiche. Io lo sgridai sonoramente. Questo e` il modo piu` volgare e superficiale di intendere l’interdisciplinarita`, paragonabile agli obrobri che si vedono in certe tesine di esami di maturita`.
E` insomma l’interdisciplinarita` di chi non ha mai messo veramente le mani dentro le cose.
Un esempio di questa cattiva interdisciplinarita` e` il libro di Carlo Cracco “La quadratura dell’uovo”.
In realta`, e` verissimo che tutte le attivita` umane, anche la filosofia e il calcio, sono collegate, ma lo sono in maniera molto piu` profonda, che va ben al di la` di qualche semplice curiosita` o del semplice ispirarsi a questo o a quello.
Il problema e` molto semplice: se Cracco parla di uova e teorema di pitagora, o se Sini parla di calcio, trova un vasto pubblico che lo puo` capire; se invece io parlo di gelato all’azoto liquido e di cardinali di Ramsey, a capirmi e` soltanto un ristrettissimo sottoinsieme degli addetti ai lavori.
Ecco il motivo per cui tira la filosofia della chiacchiere: il filosofo vuole entrare nella vita pubblica, nel mondo, nella vita politica, in televisione. Ed ecco quindi i “grandi” filosofi noti anche alla gente comune: Severino, Vattimo, Cacciari. I quali, tra un’apparizione in tv e un’intervista sui giornali, un commento sull’ultima partita di calcio e una “divolgarizzazione” dei teoremi di Goedel, finiscono col fare gli uomini di spettacolo. Che e` probabilmente quello che desiderano, non sapendo probabilmente fare altro.
Potrei mandargli le mie formazioni delle nazionali dei filosofi e vedere se me le pubblicano (sperando poi che l’ipotesi uno sia veridica). Temo però sarebbe cattiva, anzi pessima interdisciplinarità.
nonché plagio dei monty python 🙂
e io che mi stavo occupando di come socioletto calcistico sta invadendo il linguaggio della politica
e sì che il mondo è una palla (schiacciata ai poli)!
e io che mi stavo occupando di come il socioletto calcistico sta invadendo il linguaggio della politica…
[e sì che il mondo è una palla (schiacciata ai poli)!]
Io credo che il calcio possa essere una forma d’arte – e Pasolini era d’accordo con me!!!
Porph.: se è per qiesto, plagio di un sacco di altre cose (ad essere precisi l’ideuzza m’era venuta dopo aver letto una cosa, credo di ricordare, di Soriano).