Tutto fa brodo

Un laico non laicista ha scritto un bell’articolo, abbastanza stile "il riformista". (Su una cosa però sono in disaccordo: Popper è veramente un ‘brodo insipido’, in filosofia).

5 risposte a “Tutto fa brodo

  1. Sul “brodino insipido” hai tutta la mia solidarietà, solo perchè non mi viene in mente di peggio. Beh, in modo molto galante, si potrebbe dire così: che “Popper è un intellettuale” (leggi: non-filosofo) (non ha mai infatti sollevato la “domanda sulla domanda” che per Merleau Ponty è l’essenza della filosofia)

  2. Tutto questo odio dei teoreti continentali per Popper non l’ho mai capito. Anche Sini ne dice peste e corna. E dire che filosofi sono solo quelli che hanno sollevato “la domanda sulla domanda” è per me motivo di imbarazzo: molti pilastri della storia della filosofia non l’hanno fatto.
    Se è filosofo solo colui che si inserisce, in un modo o nell’altro, nell’alveo heideggeriano (come Sini, come Merleau-Ponty) siamo messi male.
    Heidegger si limitava a dire che “la scienza non pensa”, ritenendola poco interessante. Popper, invece, ha scritto belle pagine di filosofia della scienza. Dov’è lo scandalo?

    Non ho nessuna simpatia analitica, solo che l’odio per chi non si fa “la domanda sulla domanda”, giuro, non lo capisco!

    Saluti

  3. A parte che odio non è,comunque la domanda sulla domanda, il mettersi in questione, l’autoriflessione, il non dare per ovvio e scontato il proprio discorso o la propria soglia, volgere il dubbio verso di sè, è ciò che da sempre caratterizza la filosofia. Non lo dice solo Merleau Ponty (lo dice anche Vitiello, per es.) e non riguarda solo Heidegger & amici (ma pure Platone, Kant, Hegel, ecc.). D’altronde non guardare (con filosofico sospetto) a ciò che si dice, non mettere in questione il proprio fondamento, significa poter dire molte belle cose, ma non fare filosofia. Platone è stato il primo, servendosi della scrittura e poi dubitando della scrittura stessa. E di esempi, volendo, se ne possono fare molti altri. Ogni filosofo ha declinato la “domanda sulla domanda” da par suo.
    Ecco, Popper, in questa direzione, non mi sembra si sia sforzato molto. Tutto qua.

  4. Però quella della società aperta è un’ottima “idea”. Se mi dici che come filosofo era scarso mi fido del tuo giudizio.

    ciao,
    JimMomo

  5. Odio non sarà, ma quando si afferma – e lo si afferma – che dati certi requisiti “continentali” si decide chi è e non è filosofo, beh, mi viene da dire che se non è odio, è pregiudizio. Inoltre, spingere a forza nella categoria di chi “non dà per scontata la propria soglia” tutti i filosofi, come se l’interrogarsi sulla “soglia” non fosse una categoria della filosofia contemporanea, non mi trova d’accordo. Ma tant’è.

    Sulla differenza di fondo tra Popper e Platone-Aristotele-Kant… mi trovi d’accordo. Il punto è se questa differenza discrimina la filosofia dalla non-filosofia, o solo un modo di fare filosofia (per quanto predominante) e altri modi.

    Detto questo, a me gli analitici non stanno simpatici, ergo concordo! Ma mi stavo, appunto, mettendo in questione…

    Saluti
    herakleitos

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