Quello che/4

Grazie a Filippo Facci, apprendo che il Paese reale, che i referendari non hanno capito, è "la mite e bella Italia cattolica di Radio Maria, dei pellegrinaggi a Loreto e dei rosari, quella cioè che ha vinto" (parole di Antonio Socci citato da Facci, non di Facci). Non discuto mitezza e bellezza, e neppure – men che meno – il cattolicesimo. Ma poiché quello che penso è che dopo il 12 e 13 giugno l’Italia è un po meno laica, mi limito a osservare che un Paese che può essere descritto come lo descrive Socci è un po’ meno laico del Paese che piace a me. (Non ho detto un Paese che è come lo descrive Socci, ma un Paese che all’indomani di un referendum può essere descritto come lo descrive Socci, un Paese in cui a torto o a ragione hanno corso queste descrizioni: non, chessò io, nella storia della religiosità in Italia – che ha il mio infinito rispetto – ma a commento di una consultazione elettorale).

2 risposte a “Quello che/4

  1. Socci si accetta per fede, o non si accetta.

  2. Massimo, quanto sei contorto!
    Il paese o è come lo descrive Socci o non è. Il fatto che Socci si prenda la libertà e il gusto personale di farlo non significa che abbia ragione! Anche solo il fatto che possa. Io posso dire che l’Italia è un paese cattolico dopo i funerali del Papa e dopo il referendum. Ma non è così. Anche se non siamo l’Olanda.
    Non lo è malgrado il volantinaggio (non nella mia parrocchia guanelliana, dove di referendum non si è parlato punto: geniali), malgrado Ruini, malgrado tutto. L’Italia è evidentemente un paese a-cattolico e questa è una realtà.
    Paradossale quanto ti pare.
    Un paese a-cattolico che però non vuole l’eterologa (e qui parto con una bella serie di banalità esemplificative): vuole avere rapporti prematrimoniali, divorziare, abortire, vuole la pillola del giorno dopo, farsi gli spinelli ma non venderli dal tabaccaio, disprezzare i “frosci” ma anche capirli, porelli che tenerezza, farsi un sacco di soldi, comprarsi il SUV per andare al Super, Sky per le partite, vuole starsene in santa pace nella casetta alla Maddalena, sapere a malapena il Padrenostro, non andare mai a Messa ma sposarsi in chiesa far fare la Prima comunione ai bambini e relativo pranzo fuoriporta, vuole appendersi la croce d’oro al collo, bestemmiare all’indirizzo dell’arbitro dopo essersi fatto il segno della croce all’ingresso in campo, ammazzare i clandestini, non leggere mai perché la cultura fa male….
    Sono un bel casino, gli italiani, tradizionalisti, menefreghisti, ipocriti, ma quanto simpatici…
    Tutto questo è essere laici? Forse no. Forse l’Italia è e sarà sempre un’altra cosa.
    ciao,
    ezio

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